LONDRA (ZENIT.org).- I
bombardamenti continuano nella regione di frontiera tra Sudan e Sud Sudan, il
Kordofan, e la situazione minaccia la pace della Nazione più giovane del mondo.
Il direttore dell'associazione
caritativa internazionale Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) in Gran Bretagna,
Neville Kyrke-Smith, chiede una risposta ai rapporti che rivelano la situazione
di migliaia di civili che vengono attaccati nel Sud Kordofan, violenza che si
rivolge anche contro le chiese.
Secondo le cifre dell'ONU, più di
70.000 persone sono fuggite dalle proprie case come conseguenza delle lotte, e
decine di migliaia di civili si nascondono sulle montagne Nuba dopo che il Sud
Kordofan è stato bombardato, l'ultima volta l'11 luglio, secondo ACS.
Funzionari dell'ONU sottolineano
anche che le chiese sono state prese come obiettivo.
Kyrke-Smith ha osservato che
“qualsiasi attacco in questi momenti tanto delicati minerà la fragile pace, e
siamo preoccupati per coloro che sono stati presi come obiettivo di questi
terribili attacchi”.
“Molti Nuba sono cristiani, e
questi attacchi specifici alle chiese interesseranno entrambe le zone, il Sudan
e il Sud Sudan”, ha aggiunto.
I suoi commenti proseguono le
domande poste al Parlamento del Regno Unito da Lord Alton di Liverpool sulle
misure che il Governo britannico sta prendendo per assicurare la protezione e
l'assistenza umanitaria alle persone schiacciate nella morsa della lotta nelle
regioni di frontiera contese.
Kyrke-Smith ha confessato che ciò
che si teme “è che quello a cui stiamo assistendo sia un ritorno a un conflitto
che speravamo fosse solo un ricordo – quando i cristiani e altre minoranze
religiose erano presi come obiettivi dal Governo islamico del nord durante la
terribile guerra civile”.
“E' fondamentale che la comunità
internazionale porti entrambe le parti al tavolo dei negoziati quanto prima per
poter conseguire una pace duratura”, ha dichiarato.
Fonte: www.zenit.org
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