Città del Messico (Agenzia Fides)
- Secondo il rapporto della Commissione della pastorale della mobilità umana
della Conferenza Episcopale messicana (CEM), negli ultimi anni sono aumentate
le aggressioni, le minacce e le molestie contro i difensori dei migranti in
Messico. Dal 2004 sono stati registrati 62 incidenti. Nel "Rapporto sulla
situazione dei difensori delle persone migranti in Messico" si legge che
dal 2004 al 2009 sono stati registrati solo 18 incidenti, mentre nel solo 2010
sono stati 29 e altri 15 tra il mese di gennaio e giugno del 2011. "In
questi anni (2004-2011) sono stati uccisi due difensori dei migranti. Ci hanno
minacciati, colpiti, molestati, accusati penalmente per il nostro impegno di
denuncia, un difensore è stato esiliato, una casa del migrante e un centro per
la tutela dei diritti umani sono stati costretti a chiudere per mancanza di
sicurezza" si legge in una nota di Sua Ecc. Mons. Rafael Romo, Arcivescovo
di Tijuana e responsabile della Pastorale della Mobilità Umana della CEM. Il
rapporto è stato presentato pochi giorni prima dell'arrivo in Messico del
relatore della Commissione Interamericana dei Diritti Umani sui lavoratori
migranti, per analizzare la situazione attuale nel paese.
Migliaia di migranti, per la
maggior parte centromericani, ogni anno cercano di attraversare il territorio
messicano per arrivare negli Stati Uniti, nonostante rischi, estorsioni,
sequestri e omicidi da parte dei gruppi criminali e persino delle autorità.
Mons. Romo ha anche evidenziato il fatto che la violenza si estende anche ai
sacerdoti che li ospitano. La Pastorale della Mobilità Umana ha circa 50 case e
alberghi per migranti in tutto il paese. Una di queste è gestita da padre
Alejandro Solalinde, che è stato vittima di diverse minacce per il suo impegno
che ha dato visibilità al problema del sequestro dei migranti (vedi Fides
20/07/2011). La Commissione Nazionale dei Diritti Umani ha recentemente
segnalato che, tra aprile e settembre 2010, sono stati sequestrati almeno
11.333 migranti in 214 rapimenti di massa, la maggior parte dei quali non sono
mai stati chiariti. In molti casi è stato accusato il cartello dei
narcotrafficanti Los Zetas. Le autorità messicane hanno ammesso il
coinvolgimento di alcuni funzionari. Il paese ha recentemente promulgato una
nuova legge che riconosce e protegge i diritti dei migranti, senza considerare
lo stato legale, nel tentativo di minimizzare i rischi che affrontano nel
paese. La legge sull'immigrazione stabilisce che i migranti hanno diritto a
ricevere istruzione e assistenza sanitaria, oltre all'accesso al sistema di
giustizia sociale, e possono presentare denunce circa la violazione dei loro
diritti umani, anche se non hanno documenti. (AP)
Fonte: www.fides.org
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