25 febbraio 2012

Activists condemn migrants ‘crackdown’. Malaysia targets Filipinos ahead of new agreement, claims rights group


Manila: A rights group today condemned a reported recent crackdown against migrants and refugees in Malaysia.
“We are very concerned for the well-being of Filipino migrants and migrants of other nationalities in Malaysia right now,” said Gary Martinez, head of Migrante International, speaking in Manila.
Arrests and detention of migrants reportedly started as Malaysia entered into the final phase of the implementation of its Illegal Immigrant Comprehensive Settlement Programme.
Martinez said Malaysia is a popular destination of Filipino workers. The country is also a “transit point” of trafficked Filipinos on their way to other parts of Asia.
Tenaganita, a Malaysian migrant organization, reported at least 100 migrants and refugees were arrested by authorities during a raid on February 11.
Migrante International’s data show that the number of undocumented Filipino workers in different countries was around 900,000 in 2007.
The Catholic Bishops’ Conference, which will mark National Migrants’ Sunday this weekend, said an average of 4,000 Filipinos leave the country to work abroad every day.

Source: ucanews.com

ASIA/LAOS - Chiesa confiscata, i cristiani definiti "nemici"

Savannakhet - I funzionari locali del distretto di Saybulim, nella provincia di Savannakhet, hanno confiscato un chiesa nel villaggio di Kengweng. La confisca è avvenuto il 22 febbraio scorso, al termine di un "seminario di formazione" condotto dagli stessi funzionari del partito comunista, denominato "I trucchi del nemico", dedicato a svelare "le manovre dei cristiani". E' quanto l'Agenzia Fides apprende dalla Ong "Human Rights Watch for Lao Religious Freedom" (HRWLRF), che nota come la confisca della chiesa a Kengweng abbia avuto luogo due mesi dopo la confisca di un'altra chiesa a Nadaeng, nello stesso distretto. Se i cristiani vorranno ricominciare a utilizzare l'edificio, dovranno presentare formale richiesta scritta alle autorità del villaggio, del distretto e della provincia, ottenendo l'approvazione da ciascuno dei tre livelli.
La chiesa nel villaggio di Kengweng è stata costruita nel 1972 da due famiglie cristiane del Laos ed è stata usata per il culto fino ad oggi. Nel villaggio vivono 25 famiglie cristiane, in tutto 178 fedeli.
Attualmente esistono una trentina fra chiese e edifici di culto nella provincia di Savannakhet, ma solo sette di questi sono riconosciuti dalle autorità, e i rimanenti sono considerati illegali. Dopo il sequestro delle chiese di Kengweng e Nadaeng "altri ventidue edifici cristiani sono a rischio di confisca e chiusura", nota HRWLRF.
"Anche se la libertà di praticare il proprio culto religioso è scritta nella Costituzione, anche se il paese ha firmato e ratificato la Convenzione internazionale sui diritti civili e politici, le autorità si rifiutano di riconoscere l'esistenza dei cristiani e le chiese nella provincia di Savannakhet", nota l'Ong, invocando la restituzione dell'edificio e il godimento della libertà religiosa per i cristiani laotiani. (PA)

Fonte: www.fides.org

23 febbraio 2012

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Viva Jesús Hermanas
Desde el ámbito de las misiones les estoy enviando el comunicado N 1 de este año para que cada día fortalezcamos nuestra misión y seamos discípulas misioneras  al estilo salesiano.    
Tendremos la oportunidad de profundizar más en la persona de Don Bosco y de La Madre Mazzarello.
Recordemos orar especialmente los martes por nuestras misioneras y continuando dando vida a la Misión Continental.
Con cariño fraterno,

Sor Mónica
María Cardona Botero
Inspectoría CMM

Libertà per le minoranze non musulmane in Turchia. Il patriarca Bartolomeo I presenta un documento di 18 pagine alla Commissione parlamentare


ROMA – “Piena libertà per le minoranze non musulmane in Turchia”. È la richiesta che anima il documento di 18 pagine del patriarcato ecumenico consegnato, ieri mattina, personalmente dal patriarca Bartolomeo I al termine di un’audizione di circa un’ora con i membri della Commissione parlamentare che stanno revisionando la Costituzione turca.
Nonostante “per il momento, il documento non si possa diffondere perché allo studio della Commissione” alcune fonti del patriarcato ecumenico, secondo quanto riferito dalla Radio Vaticana e dall'agenzia Sir,  si dichiarano comunque “soddisfatti” che, per la prima volta, il patriarca sia stato invitato dal parlamento di Ankara a presentare le sue proposte.
Ancora dal patriarcato è stato comunicato che: “La revisione costituzionale è in una fase iniziale” e la speranza è che si possa essere ancora convocati e soprattutto leggere la bozza prima che venga approvata.
“Per la prima volta nella storia della Repubblica - ha spiegato Bartolomeo I ai giornalisti all’uscita dell’audizione - le minoranze in Turchia hanno ricevuto invito formale ad esprimere le loro proposte sulla bozza della nuova costituzione”.
“Purtroppo – aggiunge - sono state compiute ingiustizie ai danni delle minoranze lì presenti, ma ora che sono state riconosciute, una nuova Turchia sta nascendo. Lasciamo questo incontro con speranza e siamo estremamente grati”.
Lo stesso sentimento di gratitudine viene espresso anche nel comunicato ufficiale diffuso dal Patriarcato in cui si afferma che durante l’audizione il patriarca ha potuto parlare dei “problemi” delle minoranze religiose in Turchia chiedendo quindi il rispetto “dei diritti umani, e soprattutto la libertà di religione, di coscienza e di istruzione”.
Nel documento di 18 pagine, si sottolinea l’esigenza che le minoranze vengano riconosciute “come cittadini a pieno titolo del Paese” al fine di superare “le discriminazioni e le ingiustizie del passato”.
Tra le richieste contenute del documento del patriarcato, spicca inoltre la riapertura della Scuola teologica di Halki, la principale scuola di teologia del patriarcato ecumenico di Costantinopoli fino alla sua chiusura nel 1971 per ordine delle autorità turche.
Numerosi studiosi ortodossi, teologi, preti e vescovi nonché molti patriarchi hanno studiato nella suddetta scuola di Halki, compresi lo stesso patriarca Bartolomeo e i suoi predecessori: i patriarchi Demetrius, Athenagoras, and Maximus V.
Infine va segnalata la presenza, tra i membri della delegazione che ha accompagnato il patriarca, del professor Emre Öktem, docente di diritto, il quale ha suggerito che la nuova costituzione faccia riferimento al Trattato di Losanna del 24 luglio 1923, in cui sono state definite le relazioni dello Stato turco con le religioni non musulmane e vengono garantiti i diritti delle comunità cristiane nel paese.

Fonte: www.zenit.org



22 febbraio 2012

Comunicare l'immigrazione: una guida contro gli stereotipi


Presentata a Roma la guida dedicata agli operatori dell'informazione "Comunicare l'immigrazione". Un vademecum che presenta dati e approfondimenti sul panorama migratorio in Italia ed Europa e che mette in guardia il mondo dei media dai facili clichè e stereotipi. La guida propone anche esempi di buone pratiche comunicative, racconta storie di successo e offre un glossario conclusivo con le definizioni per il "parlar corretto". 
E' stata presentata il 20 febbraio a Roma la guida "Comunicare l'immigrazione”, un hand-book (disponibile online) dedicato a chi di mestiere si occupa di comunicazione che propone aggiornamenti e approfondimenti a tutto tondo sui migranti e le migrazioni nel contesto italiano ed europeo. L'obiettivo è quello di aiutare gli operatori dei media a non incorrere nei clichè e negli stereotipi quando parlano di immigrati. Promossa dalla Direzione Immigrazione del Ministero del Lavoro e realizzata dalla Cooperativa Lai-momo (www.laimomo.it) e dal Centro Studi e Ricerche Idos (www.dossierimmigrazione.it), questa guida di 160 pagine cita dati storici e statistici per offrire una panoramica generale della presenza straniera sul territorio italiano ed europeo, delineare il quadro legislativo, illustrare esempi di buone pratiche e raccontare storie di vite migranti di successo.


14 febbraio 2012

Carissime Sorelle Coordinatrici,


Abbiamo cominciato il mese di febbraio con la giornata della Vita Consacrata e il giorno 11 con la festa della Madonna di Lourdes. E’ proprio il tempo favorevole per vivere con audacia la nostra vita di FMA, consacrate e accompagnate da una guida Potente, la Madonna.
Come Istituto, viviamo un tempo di grazia: le Verifiche Triennali ci permettono di guardare il cammino fatto, assumere ciò che dobbiamo potenziare e aprirci agli orizzonti del prossimo CGXXIII.
Come vedete, il tempo corre veloce, e come Ambito siamo chiamate ancora una volta a riscaldare il cuore delle nostre Comunità Ispettoriali e delle Comunità Educanti con lo slancio del Da mihi animas e dell’A te le affido, espressioni della passione missionaria dei nostri Fondatori.
Il 2012 è l’anno dell’evangelizzazione e della fede. Per noi è un’opportunità per riprendere l’Andate e proporre alle Sorelle e Comunità Educanti una riflessione sul Mandato missionario di Gesù alla Chiesa, e ciò che esso significa per il nostro Istituto oggi.

L’Andate può essere arricchito con il Libro degli Atti degli Apostoli.
“Gesù ordinò loro di non separarsi da Gerusalemme. … avrete forza dallo Spirito Santo e sarete testimoni di me” (Atti 1, 4-8).

Care Coordinatrici, dovete essere quelle “antenne accese” per accompagnare il Sinodo sull’evangelizzazione, approfondire la Lettera del Papa “La Porta della Fede” e arricchire l’Andate attraverso il libro degli Atti degli Apostoli.
Veramente è un tempo di grazia su grazia. Dobbiamo osare riscaldare ancora di più il nostro cuore di passione missionaria per il Regno di Gesù Cristo perché con la testimonianza possiamo aprire strade nuove a tanti altri discepoli-missionari del Vangelo.
Il Signore ci aiuti ad ascoltare la Sua Parola, ad assimilarla fino a farsi carne della nostra carne. La Parola, incarnata in Gesù, si è fatta Parola nel Vangelo per incarnarsi in noi. Con Maria chiediamo la grazia di testimoniare la Parola “fino agli estremi confini della terra” (At 4,20:1,8).

Auguri di buona continuazione nel vostro bellissimo servizio di animazione dell’Ambito Missione a livello Ispettoriale.
Il Signore vi benedica e vi dia la grazia di portare questa benedizione di amore-servizio a tutte le sorelle e fratelli che incontrate ogni giorno.

Con affetto di sorella, un forte abbraccio e sempre in comunione.

                                                                       Sr. Alaíde Deretti
                                                           Consigliera Ambito Missione ad/inter gentes


Per accedere all’Andate, fai un click:




9 febbraio 2012

Presentato il logo della Gmg 2013


Un grande cuore, che racchiude, stilizzati, a partire dalla zona superiore, in verde, la Croce pellegrina e il “Pão de Açúcar”, il “Pan di Zucchero”, la famosa collina di Rio de Janeiro. Al centro, in giallo oro, il Cristo Redentore, simbolo della città e, nella parte bassa, in blu, è riportato il litorale brasiliano. Simboli e colori brasiliani per il logo, presentato ieri sera, della Gmg di Rio de Janeiro (23-28 luglio 2013) che ha per tema “Andate e fate discepoli tutti i popoli” (Mt 28,19).
Vista nel suo complesso l’immagine rappresenta, infatti, Gesù che chiama i suoi e li invia ad annunciare il Regno dei cieli. L’autore del logo si chiama Gustavo Huguenin, un grafico di 25 anni, nativo di Cantagalo, regione montagnosa dello Stato di Rio de Janeiro, risultato vincitore tra 200 partecipanti. A premiarlo è stato dom Orani João Tempesta, vescovo di Rio e presidente del Comitato per la Gmg 2013, alla presenza di oltre 100 vescovi, autorità civili e politiche come il governatore dello Stato di Rio, Sérgio Cabral.
In un’intervista al sito dell’arcidiocesi di Rio, Huguenin, che frequenta un gruppo di rinnovamento carismatico cattolico, ha affermato che il suo lavoro “è stato frutto di fede e preghiera. Sono felice che questa immagine venga associata all’incontro di tanti giovani con Cristo e con il Papa nelle giornate di Rio”.


8 febbraio 2012

EUROPA - Un convegno sulle minoranze cristiane: primo impegno del nuovo "Osservatorio sulla Libertà religiosa"


Roma - Sarà un convegno dedicato allo status e alla tutela delle minoranze cristiane nel mondo la prima iniziativa pubblica del nuovo "Osservatorio sulla Libertà religiosa", appena istituito a Roma, grazie un Protocollo di intesa fra il Comune di Roma e il Ministero degli Esteri italiano. Lo dice, in un colloquio con l'Agenzia Fides, Francesco Maria Greco, Ambasciatore dell'Italia presso la Santa Sede, annunciando che il convegno, che vedrà fra i relatori eminenti personalità civili e religiose, si terrà nei prossimi mesi nella Città Eterna.
L'Ambasciatore Greco, coordinatore dell'Osservatorio, ne spiega a Fides genesi e finalità: "L'idea è nata dopo un colloquio fra il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e Papa Benedetto XVI che avevano condiviso il desiderio che Roma fosse un punto di riferimento per la difesa della libertà religiosa nel mondo. Il Sindaco ha poi coinvolto il Ministero degli Esteri per dare al progetto un respiro internazionale. L'idea ha preso forma con la creazione di un organismo snello, non burocratico e senza alcun impegno di spesa. Sarà un Comitato con dei rappresentati del Comune di Roma e del Ministero, e un coordinatore".
"Il fine istituzionale - prosegue l'Ambasciatore - è promuovere il principio di libertà religiosa, a partire da un organismo che è laico e che ne promuove lo studio, l'analisi e il monitoraggio nel mondo. La sede sarà Roma ma ci si relazionerà con realtà internazionali. Le attività consisteranno in seminari, congressi, sessioni di dialogo interculturale e interreligioso".
L'Ambasciatore Greco rimarca che "da tempo i funzionari del Ministero degli Esteri, oltre alla loro specifica missione di promozione culturale e commerciale, guardano con attenzione alle minoranze religiose e alla tutela della libertà religiosa. Fa ormai parte del lavoro diplomatico la gestione dialettica della diversità che, fra l'altro, è uno dei temi cari a Benedetto XVI: il rapporto con l'altro da sè". "Non è escluso che vi saranno spazi di collaborazione con personalità della Santa Sede particolarmente vocate a questo settore, che si occupano di paesi dove il principio della libertà religiosa non sempre è salvaguardato", conclude a Fides l'Ambasciatore Greco. (PA)

Fonte: www.fides.org

7 febbraio 2012

‘Northeast owes a lot to Christian missionaries’. A large number of people in the Northeast have been educated through missionary schools.


Bishop John Thomas Kattrukudiyil of Itanagar has said that a large number of population in northeast region is educated because of the institutions set up by the Christian missionaries.
“Everybody knows that the whole of Northeast owes a great deal to the missionaries because a large percentage of the population which is educated have gone through our schools,” the prelate said in an interview published in Aid to the Church in Need.
He said that the government and tribal population in the Northeast accept the missionaries because of “our contribution in the field of education.”
The prelate said that many of those who initiated anti-conversion law send their children and grandchildren to Catholic schools.
The bishop said that the rich people do not want the poor to send their wards to missionary schools fearing that they might get converted.
“They want the poor to remain ignorant. They just want to use the Church facilities for themselves,” he said.
Bishop Kattrukudiyil said that there are at least about 180,000 Catholics in the region and nearly 10,000 get baptised every year.
On the rise in the Christian faith in Arunachal Pradesh, he said that the immediate reason was the desire of the young people of the state to profit from the charitable activities of the Christian missionaries.
“They saw the good activities done by the missionaries and since the missionaries were not allowed in Arunachal Pradesh they thought: ‘well let us go out and invite them,’” he said.
Another factor is that the young were not at all happy with their traditional religious practices as they used to offer many sacrifices when someone was sick.
“This is very expensive and as the traditional religion imposed more and more such expenses they then turned to the new religion, Christianity that asked them only to pray to Jesus,” the prelate added.
“The youth found that when they prayed to Jesus, they were getting healed, they were getting graces.
So that helped a lot to bring about change,” he said.


3 febbraio 2012

Significant Impact


Three weeks of the Solidarity with South Sudan (SSS) teacher training in-service programmes have now been completed in Malakal and Yambio and two weeks in each of Leer and Rumbek. SSS staff are training teachers in four out of the ten South Sudan Statesbut are accepting residential students from all States. In one of the four States, Western Equatoria, SSS is also developing an agricultural programme (at Riimenze) which helpsprovide food for the 40 students in residence, and the 55 day students, in Yambio. In a fifth State, the SSS registered nurse training and mid-wifery programmes have resumed. In the capital, Juba, in Central Equatoria, a sixth State in which we are based, SSS pastoral programmes and our South Sudan central administration are located.

Recently it was pleasing to meet an Australian delegation in Juba, led by Sudanese-born Australian, George Meat Pietch who is soon to be ordained as a married deacon in Australia. He was accompanied by Fr Tony Feeney, a Melbourne parish priest, and Br Michael Lynch, a Salesian, on their mission to set up a well-resourced Catholic school in Bentieu, the birthplace of George. I later met George again in Malakal when he visited hiswife’s family. George, who is from the Nuer tribe, was not accompanied on this trip byhis Shilluk wife, who remained in Australia to care for their six children.

In recent months, we have welcomed several new members to our long-term residentteam delivering teacher training: Sisters Carolyn Buhs and Sally Frommelt from the USAand Sr Margo Delaney from Ireland. We also have seven volunteers working with us in teacher training: Sr Yvonne Pothier from Canada, here for a second visit, this time for almost 12 months; Sr Antonine Meleady from Canada on her third visit, this time for almost six months; and five other volunteers for just over two months, Brothers DavidZande and Geoff Kennewell from Australia, along with their lay compatriots, TerryFarrell, Henry Corcoran and Michael Watty. Two further volunteers are from the Volunteer Mission Movement in Ireland: Rob Beesley here to manage the agricultural project and Julie Orr assisting with financial administration and accountability.

If the above seems like a lot of names, be aware that I have not mentioned the three permanent members of our Juba community, the three in Riimenze, three in Yambio, sixin Malakal and seven in Wau. But I shall mention Fr John Barth, a Maryknoll priest fromthe USA, who is a very welcome recent addition to the team in Wau. A Kenyan Irish Christian Brother, Brother Julias Oluoch, is an addtional long-term staff member butresides in his congregational community in Yambio rather than an SSS community. Herein South Sudan, we currently total 22 ‘permanent’ staff and 9 volunteers on shorter placements. Two additional long-term religious are soon to join our Solidarity Teacher Training College (STTC) team: Sr Sandra Amado a Comboni Sister from Brazil and Br Joseph Alak from South Sudan. Sandra has been working in Juba for almost five yearsalready and Br Joseph was raised in Juba before joining the De La Salle Christian Brotherswhen living in Cairo. Their familiarity with Sudanese culture will be of great assistance toour mission.

My principal focus is teacher training. I am pleased to report that, with the great assistance of the volunteer extra tutors and three hired South Sudanese teachers, our STTC tutors are currently delivering in-service training to 290 teachers of whom 65 are women. Yes we would like to see a much higher percentage of women but given that there are only 400 female students in the final year of secondary education in the whole of South Sudan, the figures are understandable. A UNESCO report published in July 2011 stated:

Today, a young girl in South Sudan is three times more likely to die in pregnancy or childbirth than to reach grade 8.

I know SSS is making a significant impact. So far we have only taken a few important stepsdown a long road but it is the right road. That is what matters. – Br Bill