31 luglio 2020

Celebrazione “Pasqua Ecumenica” e premiazione presso la sede centrale della Chiesa Protestante in Thailandia

Bangkok, 23 luglio 2020

La Commissione Cattolica per il Dialogo Interreligioso ed Ecumenico ha organizzato con la Chiesa Protestante in Thailandia l’annuale celebrazione della “Pasqua Ecumenica”, quest’anno rinviata di 2 mesi a motivo del contagio Coronavirus. Il tema proposto è quello della settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani: Ci trattarono con gentilezza” inserendo, è il 3°anno, la premiazione con logo a 40 “Cristiani esemplari” delle cinque Chiese Cristiane, riconosciute dal governo Thai, per la loro testimonianza di fede, secondo le seguenti categorie:

1. Chierici delle Chiese e religiose/i, servi del Signore Gesù Cristo con fede e spirito di sacrificio;

2. Istituzioni che hanno favorito l’unità tra le chiese cristiane;

3. Enti-Organizzazioni che hanno sostenuto attività di unità tra i cristiani delle varie Chiese

4. Singoli e/o gruppi che hanno favorito la promozione sociale nelle comunità popolari, persone svantaggiate; 

5. Sostenitori nel cammino di fede e volontariato;

6. Promotori di media, di informazioni  religiose oneste e veritiere.

S. E. Mons. Joseph Chusak Sirisut ha proposto tale celebrazione coinvolgendo il presidente della commissione ecumenica, appartenente alla Chiesa Protestante in Thailandia che per tale circostanza ha messo a disposizione gli ambienti della loro sede centrale.

Ospite di onore, il sig. Kittiphan Phansuwan, direttore generale degli Affari religiosi; è stato invito per unirsi alla celebrazione e per la consegna del Logo dopo la quale, come rappresentante governativo, ha espresso le congratulazioni a coloro che hanno ricevuto l’onorificenza e agli organizzatori membri delle Chiese Cristiane, molto apprezzate per la testimonianza tra i cittadini e il bene che compiono a loro favore.

La nostra Ispettoria ha membri rappresentanti in questa commissione per il Dialogo Interreligioso ed Ecumenico, per questo sono stati proposti premi per la 4ª categoria con il nominativo della nostra ispettrice sr. Agnese Nipha Rangabpit che come le ispettrici precedenti favorisce  e sostiene le sorelle nell’animazione pastorale dell’Ispettoria seguendo le direttive e le iniziative della Chiesa locale anche nell’ambito del dialogo interreligioso/ecumenico. Ella, non potendo essere presente alla celebrazione, ha delegato sr. Pornphirun Teresa Chandenduang. Per la 4ª categoria è stata proposta sr. Anna Grassi, missionaria italiana da 46 anni. Un campo della sua missione è l’accompagnamento delle Adozioni a Distanza a favore dei bambini Thai ricevendo ancora attualmente le quote dall’istituzione VIDES ITALIA e INTERNAZIONALE del nostro Istituto, dall’Associazione Missione Don Bosco, dall’Ufficio Missionario Diocesi Torino; non più da alcune altre che lungo gli anni hanno concluso il progetto. Sr. Anna ha rappresentato le altre sorelle che svolgono la stessa missione in altre 3 zone della Thailandia.

A conclusione della premiazione è iniziata la celebrazione di preghiera durante la quale i rappresentanti delle Chiese Cristiane: il Vicepresidente della Chiesa di Cristo in Tailandia, il Segretario della Fondazione Chiesa Battista, il Rappresentante della Christian Cooperative in Thailand, il Rappresentante della Fondazione Chiesa Avventista del settimo giorno, Mons. Joseph Chusak Sirisuth, membro della Conferenza Episcopale per il Dialogo Interreligioso/Ecumenico si sono alternati a svolgere il commento a brani della Sacra Scrittura in sintonia con il tema Ci trattarono con gentilezza”. Don Saneo Damneunsaduak, segretario della commissione, è stato il mediatore dei 5 conferenzieri.

La preghiera finale di lode e di ringraziamento al Signore, in stile Taizé è stata presieduta da monsignor Joseph Chusak.












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22 luglio 2020

Suor Iluminada IGLESIAS VICENTE

Carissime sorelle, la notte del 15 luglio 2020, dall’Ospedale “Fundación Jiménez Díaz” di Madrid (Spagna), Dio Padre ha chiamato alla casa del Paradiso la nostra carissima Suor Iluminada IGLESIAS VICENTE.

Nata a Sanchón de la Ribera, Salamanca (Spagna) il 1° maggio 1928
Professa a Lyon (Francia) il 5 agosto 1954
Appartenente all’Ispettoria Spagnola “Maria Ausiliatrice” - Madrid

Lumi, come le piaceva essere chiamata, nacque in una famiglia composta da sei fratelli e sorelle, di cui lei era la quarta. I genitori li educarono ai valori del lavoro, del sacrificio e della fede nel Dio vicino e provvidente. Suo padre visse fino a cent'anni e suor Lumi si prese cura di lui, insieme ai suoi fratelli, negli ultimi mesi della sua vita in cui aveva bisogno di cure particolari.
Lumi, abile sarta, entrò nell'Istituto ancora giovane, ma la malattia la costrinse a interrompere la formazione iniziale. Raccontava come anche sua mamma soffriva in quei sei anni in cui rimase a casa, con una gamba ingessata e impossibilitata a muoversi. Ma aveva piena fiducia in Maria Ausiliatrice che le chiedeva di diventare FMA e ottenne la grazia della guarigione, ricuperando quasi perfettamente il movimento. Ammessa al postulato a Madrid il 31 gennaio 1952, nella stessa città cominciò il noviziato, ma presto fu mandata in Francia a Lyon, dove emise la prima professione il 5 agosto 1954. Tornata in Spagna, a San Sebastián trascorse nove anni come insegnante di taglio e cucito e assistente delle ragazze nell'oratorio.
Dinamica e laboriosa, aveva un cuore missionario, desideroso di portare il Vangelo alla gente, con tutti i mezzi possibili. Avendo chiesto di andare in missione, l’Ispettrice suor María Julia Guasco la mandò nella ”missione spagnola” della Germania dove rimase dal 1963 al 1986. Fu prima a Rottenbuch per lo studio della lingua e poi a Essen. In quella città, con un’altra consorella, si dedicò completamente agli immigrati spagnoli mediante la catechesi, l’insegnamento di taglio e cucito e lavori di artigianato per le ragazze e le donne, la visita ai malati negli Ospedali. Conclusa la missione in Germania, suor Lumi ha continuato a portare in cuore tanti migranti spagnoli, con i loro nomi, e le consorelle con cui continuava a mantenere relazione.
Sempre animata da un ardente spirito missionario, sebbene la sua salute non fosse più tanto buona, nel 1987 fu ancora disponibile a partire per la Guinea Equatoriale. Purtroppo, a causa di problemi di udito e dei vari interventi che dovette subire, dopo tre anni vissuti a Batete come insegnante e catechista, dovette tornare in Spagna. Trascorso un anno nella Casa ispettoriale di León, nel 1991 fu trasferita a Madrid nel quartiere periferico di Vallecas, dove lavorò per 25 anni in una piccola comunità inserita. Diceva di essere stata molto felice tra queste persone semplici. Nella parrocchia di San Timoteo si dedicava alla cura della Chiesa e portava la Comunione ai malati, donando la sua gioia e parole di incoraggiamento. Partecipava alle iniziative dell’associazione “Nuevas amistades” e ad altri gruppi, soprattutto per la promozione della donna mediante il teatro, corsi di alfabetizzazione e il laboratorio di cucito, in cui esprimeva le sue grandi abilità. Ogni fine anno preparava con entusiasmo una sfilata di modelli, con ciò che avevano realizzato. Nel 2015, prima di lasciare Vallecas per andare a León, poté sentire e godere della gratitudine della gente per il suo generoso donarsi.
Era una donna di relazione, attenta alle persone, alle loro preoccupazioni, ai loro problemi. Semplice, buona e gentile, sapeva godere dei semplici momenti della vita quotidiana: prendere un caffè insieme, fare una chiacchierata, festeggiare un compleanno o qualsiasi altro evento. Innamorata della Madonna, ha diffuso la devozione a Maria Ausiliatrice soprattutto attraverso la commemorazione del 24 di ogni mese. Credeva molto nella preghiera di intercessione e aveva sempre una lunga lista di intenzioni. Da un certo momento della vita, si impegnò a pregare in particolare per le suore colpite dal cancro.
A León, nella Casa ispettoriale “Vergine del cammino”, continuò ad aiutare in comunità con generosità, soprattutto nel laboratorio. Consapevole dei suoi limiti fisici, si sforzava di accettarli e superarli. Nel febbraio di quest'anno, bisognosa di cure particolari, accettò il trasferimento nella Residenza “Santa Teresa” di Madrid. Ricoverata in Ospedale, in pochi giorni un'emorragia interna ha messo fine alla sua vita.
Suor Lumi, come Madre Mazzarello, anche per te gli infiniti punti d’ago sono stati tanti atti d'amore di Dio, offerti per la salvezza dei giovani e di tutto il mondo. Intercedi per la tua famiglia alla quale sei sempre stata tanto legata, condividendone gioie e preoccupazioni. Chiedi a Maria Ausiliatrice di inviarci nuove vocazioni missionarie, felici e generose come te.

L’Ispettrice
Suor Maria del Rosario Garcia Ribas

16 luglio 2020

S. Małgorzata Jaglarska

Suor Małgorzata JAGLARSKA

Carissime sorelle, domenica 12 luglio 2020, dal Policlinico per Oncologia e Traumatologia “M. Copernico” di Łodź (Polonia), il Signore ha chiamato alla Sua Casa la nostra cara sorella Suor Małgorzata JAGLARSKA.

Nata a Łodź (Polonia) il 17 aprile 1966
Professa a Porgzebie (Polonia) il 5 agosto 1993
Appartenente all’Ispettoria Africa Meridionale “Nostra Signora della Pace”

Suor Małgorzata amava molto la sua famiglia e lo dimostrava con l’affetto con cui ne parlava. Sua mamma è ancora viva, come pure due sorelle, una più grande di lei e l’altra sua gemella. Entrò nell’Istituto nel 1989 a Garbow, nell'Ispettoria Polacca “Madonna di Jasna Góra (PLJ). Ammessa al postulato il 7 ottobre 1990, il 4 agosto 1991 passò a Pogrzebień per il noviziato dove, due anni dopo, emise la prima professione.
Per un biennio svolse la missione di catechista a Lublin “Maria Ausiliatrice”. Nel 1995 fu inviata a Roma “Sr. Teresa Valsé” per lo Iuniorato internazionale. Dal 1996 al 2001 frequentò la Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium” laureandosi in Pedagogia. Vivendo in una comunità internazionale con la ricchezza delle diverse culture e la sua capacità di farle proprie, scoprì la sua vocazione missionaria.
Tornata in Polonia, riprese l’attività di catechista a Sokołow Podlaski e a Lublin. Presentata la domanda missionaria, fu subito accolta e nel 2004 suor Małgorzata tornò a Roma, in Casa generalizia, per la preparazione missionaria. Nel 2005, dopo una sosta in Inghilterra per lo studio della lingua, giunse in Sud Africa, desiderosa di evangelizzare ed educare i più poveri tra i poveri.
La sua prima casa fu Walkerville dove si dedicò alla pastorale giovanile. Poi fu a Lusaka “Maria Ausiliatrice” in Zambia come responsabile del GART: Girls at risk trust. Era una persona che si dedicava totalmente al servizio degli altri. Condivideva i suoi doni, i talenti e le conoscenze, ma era anche disposta ad ascoltare e a chiedere consigli. Aveva idee chiare e programmi precisi. Era sempre allegra e sorridente. Le ragazze la ricordano ancora con molto affetto, insieme a quello che hanno imparato da lei. Dopo tre anni, nel 2008 fu trasferita a Kasama come assistente delle aspiranti e postulanti.
Suor Malgorzata aveva un grande amore per l’Istituto e apprezzava la vita comunitaria. Era un'artista e le sue capacità creative venivano messe in evidenza nell'arredamento degli ambienti, nelle feste, nelle celebrazioni e nei concerti. Era una grande gioia per lei esprimere le sue abilità artistiche ed educative con i piccoli. Le suore che hanno vissuto con lei in Zambia e in Sudafrica hanno potuto godere della sua allegria, della sua cordialità e della sua compagnia. Apprezzano il suo senso dell'umorismo e la sua gioia costante. Ha donato tutta se stessa, lavorando sodo, esprimendo gratitudine e fiducia a chi collaborava con lei.
Nel 2009 visse nella casa Ispettoriale di Johannesburg, dove lavorò nel Centro Giovanile “Don Bosco”. Aveva un grande spirito apostolico e un buon senso dell'organizzazione. Cercava sempre di assicurarsi che i giovani ricevessero una buona e adeguata formazione. Manifestava una calorosa accoglienza verso tutti, con empatia, premure e gentilezze, soprattutto nei confronti dei giovani. Dimostrava pure amore e tanta diligenza nell’assistenza: era sempre tra i giovani. Nel 2010 fu nominata direttrice della casa di Walkerville e, dopo il triennio, fu economa e insegnante a Johannesburg e a Malamulele.
Nel 2018 venne inviata a Belhar, dove testimoniò una bella presenza salesiana con il personale e i ragazzi che l'hanno amata e apprezzata. Dal 2019 era anche Consigliera ispettoriale. Buona di natura, era molto sensibile e godeva delle bellezze della natura. È ricordata da molti per il sorriso, la bontà, la gentilezza, la semplicità, l'umiltà, la generosità e la sincerità. Pregava molto: trascorreva tanto tempo davanti al Santissimo Sacramento e aveva un grande amore per Maria Ausiliatrice. Ogni volta che viaggiava, recitava il rosario intero e amava condividere le sue riflessioni. Nel settembre 2019 fu colpita dal cancro e quindi tornò in Polonia, a Łodź, per le terapie necessarie; ma la malattia era già molto avanzata.
Una suora di questa comunità testimonia: "La sua presenza nella nostra casa di Łodź era piena di pace, serenità e gioia. Ci ha lasciato la testimonianza di una vita di profonda comunione con Dio e con le consorelle delle due Ispettorie: quella di origine e quella della missione. Ha accettato la sua malattia con dignità, ma anche con la speranza di guarire". Suor Malgorzata è stata molto vicina alla nostra Ispettoria AFM, informandoci su tutti i passi del suo processo di guarigione e abbiamo condiviso la sua speranza di ripresa. Ringraziamo le sorelle dell’Ispettoria polacca per l'amorevole assistenza offerta a suor Malgorzata durante questo periodo di malattia. Mentre preghiamo per lei, affidiamo alla sua intercessione le necessità della sua cara famiglia e delle nostre Ispettorie, specialmente le nuove vocazioni.

L'Ispettrice
Suor Marie Claire Jean

14 luglio 2020

Istat: In Italia presenti 194 nazionalità

Roma – Al 31 dicembre 2019 si contano in Italia 194 differenti cittadinanze, quasi 50 con almeno 10 mila residenti. La graduatoria delle prime cinque cittadinanze resta stabile nel tempo, con le cittadinanze romena (1 milione 208 mila), albanese (441 mila), marocchina (432 mila), cinese (305 mila) e ucraina (240 mila) a rappresentare da sole quasi il 50% del totale degli stranieri residenti. Lo si evince dalla lettura del Bilancio Demografico Nazionale diffuso oggi dall’Istat.

La distribuzione per sesso delle prime 10 cittadinanze registra differenze tra uomini e donne. Mentre le prime tre cittadinanze più numerose si confermano nei primi posti per entrambi i sessi (romena, albanese e marocchina), a partire dal quarto posto si rilevano differenze nella composizione con l’emergere dei cinesi per il genere maschile (6,0%) e delle ucraine per quello femminile (6,8%).

Sempre secondo il report dell’Istituto di Statistica Italiano dopo la flessione registrata nel biennio precedente, nel 2019 aumentano i cittadini divenuti italiani per acquisizione della cittadinanza: se ne contano 127 mila, 24 ogni mille stranieri, il 13% in più rispetto al 2018.

Dal 2015, complessivamente i “nuovi cittadini italiani” sono stati oltre 766 mila, valore di poco inferiore alla perdita di popolazione di cittadinanza italiana negli stessi anni. Senza questo apporto, il calo degli italiani sarebbe stato intorno a 1 milione e 600 mila unità, fa notare l’Istat.

I nuovi cittadini italiani sono prevalentemente donne (52,7%) e risiedono per il 65,4% nel Nord. In rapporto alla popolazione straniera residente 27,7 persone su mille del Nord-est sono diventate italiane, solo il 15,7 per mille nelle Isole.

“As mulheres no Sínodo para a Amazônia foram uma revelação”, afirma Dom Erwin Kräutler

Brasile: la nave ospedale "Papa Francesco" contro la pandemia

Suor Serafina SOLDATI

Carissime sorelle, l’8 luglio 2020, dall’Ospedale “Queen Elizabeth” di Hong Kong (Cina), il Padre misericordioso ha chiamato a Sé la nostra cara sorella Suor Serafina SOLDATI.

Nata a Sarsina (Forlì) il 1° luglio 1935
Professa a Lugagnano d’Arda (Piacenza) il 5 agosto 1961
Appartenente all’Ispettoria Cinese “Maria Ausiliatrice - Hong Kong

Primogenita di tre sorelle e due fratelli, uno dei quali morì ancora piccolo, suor Serafina nacque nella forte e dolce terra emiliana. Dai genitori imparò l’amore al lavoro, all’onestà, al sacrificio. Della sua terra aveva la tenacia di provare, di imparare, di migliorare. Terminati gli studi, Serafina e la sorella Franca andarono a lavorare in Svizzera e abitarono presso la Missione Salesiana. Le due giovani frequentavano la Missione ed è così che Serafina conobbe l’Istituto delle FMA.
Nel 1958 entrò in Aspirantato a Bologna Corticella. Fu ammessa al Postulato il 31 gennaio 1959; il 5 agosto dello stesso anno passò a Lugagnano per il fervoroso biennio di Noviziato che si concluse con la professione il 5 agosto 1961. Due anni dopo, anche la sorella minore, Renata, divenne FMA.
Suor Serafina desiderava raggiungere le Missioni. La sua passione missionaria era nata sulle ginocchia della nonna materna, assidua lettrice dei Bollettini Missionari; raccontava poi alle nipotine il bene che i missionari facevano tra gli Zulù. Dopo un anno di preparazione a Torino “Madre Mazzarello”, il 25 novembre 1962 arrivò a Hong Kong nella Casa ispettoriale “Maria Ausiliatrice” e cominciò a balbettare i caratteri cantonesi. L’anno seguente fu in Vietnam, a Tam Ha, assistente delle Aspiranti. Nel 1964 venne mandata a Manila (Filippine). Suor Serafina aveva facilità per l’apprendimento delle lingue; soprattutto aveva una felice memoria ed era tenace nello studio.
Nel 1966 a Tainan, sull’isola di Taiwan, le suore chiedevano un aiuto per la comunità. Suor Serafina rispose subito: «Vado io!». Imparò la lingua “mandarino”, per cui le vennero riconosciuti i diplomi per l’insegnamento e fu educatrice dei bimbi della scuola materna. Valida economa e abile autista, guidava anche il grande pullman per il trasporto degli alunni. Nel 1980 venne nominata direttrice della comunità. Assunse questa nuova responsabilità senza delegare ad altri l’ordine e la pulizia degli ambienti, sia della casa che della scuola.
Terminato il sessennio, nel 1986 le venne concesso un anno di “riposo” a Roma, Casa generalizia, per un corso di Missiologia all’Università Urbaniana. Tornata a Hong Kong, fu per un breve periodo nella Casa Ispettoriale “Maria Ausiliatrice”. Nel 1990 Tainan, la patria del cuore, l’aspettava: prima come economa e poi impegnata nelle attività pastorali. A 65 anni, forse per un po’ di stanchezza o per la sensazione di non donare tutte le sue forze alla missione, chiese di tornare in Italia. Ma vi rimase solo un anno. Al ritorno a Hong Kong, riprese il servizio di economa, consigliera locale, incaricata dell’accoglienza e dei molti servizi richiesti nella Casa ispettoriale. Esigente con se stessa, osservante della povertà, era premurosa nel provvedere il necessario a tutte.
Suor Serafina era una FMA amante della Madonna senza sentimentalismi. La sua preghiera impegnava cuore, testa, mani; tutto in lei si traduceva in preghiera. Le sue condivisioni della Parola rivelavano la profondità del suo pensiero. Gioiosa e umoristica, la sua conversazione attirava la simpatia di tutti. Era tenace di carattere, molto pratica, responsabile e sincera. Non ha mai fatto pesare i suoi problemi di salute. Quando soffrì per il distacco della retina, fu operata con esito felice, tra lo stupore dei medici. Così avvenne con l’intervento chirurgico subìto per un cancro al seno.
Il 22 giugno scorso, a causa di forti dolori, venne ricoverata all’Ospedale. I medici videro necessario un intervento all’intestino, che le recò sollievo. Ma sopraggiunse un’emorragia cerebrale che la portò tra le braccia del Padre misericordioso e di Maria Ausiliatrice.
Offriamo per lei la nostra preghiera riconoscente.

L’Ispettrice
Suor Carolina Wu Miu Yin

Lettre 14_juillet_2020 (con immagini)


9 luglio 2020

Notizie dalle Isole Salomone

Suor Margarita Inés ARIAS GÓMEZ

Carissime sorelle, il 4 luglio 2020, dalla casa “Maria Ausiliatrice” di Medellín (Colombia) il Signore della Vita ha chiamato a godere della Sua gioia senza fine la nostra carissima sorella Suor Margarita Inés ARIAS GÓMEZ.

Nata a Granada, Antioquia (Colombia) il 4 settembre 1929
Professa ad Altamira (Venezuela) il 15 agosto 1957
Appartenente all’Ispettoria Colombiana “Santa Maria Mazzarello” - Medellín

Suor Margarita ha descritto così la sua vita familiare: «Ero la sesta di otto figli. I genitori, santi e ferventi, hanno fatto della nostra casa un ambiente sereno permeato di virtù cristiane, pieno di amore, dove abbiamo imparato ad amare Dio e la Santa Vergine. La testimonianza dei miei genitori onesti e laboriosi, ha permeato e lasciato il segno nell'animo di tutti. È in questo ambiente che è sorto in me il desiderio di consacrarmi a Dio nella vita religiosa». E Dio ha premiato questa meravigliosa famiglia con la vocazione religiosa delle uniche due figlie: suor Tulia e suor Margarita, entrambe FMA.
Con la sua caratteristica semplicità, suor Margarita si dilettava a raccontare la storia della sua vocazione. Voleva diventare religiosa ma, sapendo che entravano giovani di famiglie economicamente benestanti, mise il suo desiderio nelle mani del Signore e della Vergine. Conobbe le FMA nel Collegio di El Santuario, dove studiò per sei anni. L'entusiasmo missionario delle suore del Collegio, risvegliò in lei la volontà di essere missionaria. Presentò la domanda e venne accettata. Terminati gli studi della Scuola Normale e ottenuto il titolo di Maestra, fu mandata in Venezuela per la formazione iniziale alla vita religiosa.
Ammessa al postulato a Los Teques il 31 gennaio 1955, il 15 agosto dello stesso anno cominciò il noviziato. Ad Altamira fece la prima professione il 15 agosto 1957. Iniziò la sua missione come maestra di Scuola elementare ad Altamira. Proseguì poi fino al 1973 il servizio educativo nelle scuole di Coro, Barquisimeto, Caracas, Los Taques e San Fernando de Atabapo. Proprio l’anno in cui emise i voti perpetui, ebbe la gioia di sapere che era entrata nell’Istituto anche sua sorella Tulia. Nel 1973 rientrò in Colombia e visse a Medellín offrendo servizi vari. Tornata nuovamente in Venezuela, dal 1979 al 1985 fu responsabile della Scuola “Madre Mazzarello” di Mérida. Passò poi a Caracas, a La Vega e a Los Toques come consigliera scolastica e catechista. Nel 1988 a Mérida “Madre Mazzarello” riprese il coordinamento scolastico e nella casa “M. Immacolata” fu consigliera. Dopo un anno a Coro come economa, a San Antonio de los Altos fu vicaria e nelle due case di Mérida assistente e coordinatrice. Dal 2002 al 2003 a San Cristóbal fu assistente.
Raccontava: «Ho vissuto i miei primi 48 anni di vita religiosa quasi tutti come missionaria in Venezuela che ho tanto amato e a cui ho dedicato il meglio della mia vita. Nel 2003, quando morì suor Tulia, la famiglia chiese alla Madre di trasferirmi in Colombia e la Madre lo concesse». Da allora è stata il sostegno spirituale della sua famiglia, amata con tenerezza da tutti. In Colombia lavorò come portinaia, guardarobiera, disponibile per vari servizi comunitari a La Ceja, Acevedo, Copacabana e Medellín.
Svolse ogni compito con precisione, dedizione e intraprendenza. Totalmente dedita alle ragazze, sentiva la responsabilità di formarle bene, perché potessero testimoniare i valori cristiani assimilati durante la loro formazione. È sempre stata un esempio di bontà, di fraternità e generosità. Era di poche parole, ma quando interveniva era molto profonda, soprattutto se si trattava di condividere la Parola di Dio; dava sempre il suo contributo con semplicità e opportunità. Era gentile nei suoi rapporti con le persone e austera con se stessa. Le suore che hanno vissuto con lei ne ammiravano la fraternità, il senso dell'umorismo e la capacità di servizio. Realista e serena, era molto amata da tutti.
Aveva detto, un po’ sorridendo: «Quest'anno volerò in Paradiso. È ora, sono pronta». Un ictus ha spento la sua esistenza, ma nel processo di sviluppo del male, ha espresso tutta una scuola di virtù, di santità concreta e di quella calma serena propria di una persona vicina a Dio e alla Santa Vergine. Quando tornò dalla Clinica, alcuni giorni prima di morire, pronunciò queste parole: «Gesù sta in cielo e io non sono più corpo, ma spirito». Ringraziamo il Signore per il dono dei suoi 91 anni di vita esemplare.

L’Ispettrice
Suor Ma. Marleny Patiño Osorio

1 luglio 2020

Dal Bollettino dell'Ispettoria ABB - Argentina Bahía Blanca


MISIONES

Encuentro Virtual de Comunidades Misioneras: el primer encuentro del año se realizó el 25 de mayo con las Hnas Animadoras de estas casas, el Consejo Inspectorial y la Hna. Silvia Dupont, que coordina este ámbito. El objetivo fue reflexionar sobre nuestra misión en tiempos de cuarentena, retomar el camino ya iniciado en el 2019 y empezar a profundizar la identidad de cada comunidad, con una mirada proyectiva para la elaboración del proyecto local. 
Se plantearon tres propuestas:
1) Formación Permanente - Espiritualidad de Inserción, 
2) Acompañamiento para la elaboración del Proyecto Local desde los 7 Procesos Transformadores planteados en el Capítulo Inspectorial, 
3) Formación de Hogares de Cristo desde la Preventividad Salesiana (FGHC). 

El segundo encuentro ha sido el 27 de junio con la integración de las Hnas. y laicos de estas casas y de la Hna. Marisa Garlatti como responsable de la Formación. Se retomaron las 3 propuestas compartiendo lo reflexionado en cada comunidad, valorándose mucho el encuentro y el camino conjunto que se proyecta a futuro.


Noticias de la Hna. Ema Pizarro desde Rwanda: “Por el grupo ‘Animadas’ voy siguiendo algo de lo que viven y me parece muy linda la comunicación entre las casas. Nosotras aquí seguimos en cuarentena y ahora más estricta en nuestra zona, pues han aparecido casos nuevos y abundantes. Mis Hnas. están haciendo una formación con los profesores y muy atentas a las exigencias de sanidad. Yo en casa, siguiendo la marcha de todo. Mi salud en este último tiempo, de nuevo va rengueando… algunos días bien y otros no tanto, pero sigo caminando, el Señor sabe lo que hace… como Sr. Raquel decía “el Señor cuida de sus borrachos”. Estamos como Provincia AFE haciendo el discernimiento para la nueva Provincial, todo igual que ustedes se hacen online, tiempos nuevos, aprendizajes nuevos. Vivimos el tiempo sin agua, tiempo seco, con mucho sol, tierra y falta de agua, esto hasta setiembre. Gracias a Dios nuestro Párroco nos permite tener la Misa en la Parroquia todos los días, curas y monjas solamente, de tanto en tanto, se unen dos o tres cristianos. Nuestro Obispo quiere que a las y los religiosos, no les falta la Misa diaria. Me encantó la foto de Sr. Asunción con sus 96 años, que linda se la ve… Saludos a las Hermanas todas, un abrazo grande y mi oración. Las recuerdo y quiero y rezo por la Inspectoría y mi país”.