GINEVRA, venerdì, 1° luglio 2011
(ZENIT.org).- Il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e altre due
organizzazioni, che rappresentano insieme circa il 90% dei cristiani del
pianeta, hanno portato a termine uno studio di cinque anni con un documento
congiunto su un'appropriata condotta missionaria.
Un comunicato diffuso questo
mercoledì dal Consiglio Mondiale delle Chiese ha annunciato la pubblicazione di
“Christian Witness in a Multi-Religious World: Recommendations for Conduct”.
Il documento di cinque pagine è frutto di cinque anni di
dialogo tra il Consiglio Mondiale delle Chiese (WCC), il Pontificio Consiglio
per il Dialogo Interreligioso e l'Alleanza Evangelica Mondiale (WEA).
“La missione appartiene
all'essenza stessa della Chiesa”, afferma il documento. “Proclamare la Parola
di Dio e testimoniare al mondo è essenziale per ogni cristiano. Allo stesso
tempo, è necessario farlo in modo conforme ai principi evangelici, con pieno
rispetto e amore per tutti gli esseri umani”.
La dichiarazione prosegue
includendo 12 principi, che specificano punti quali “atti di servizio, come
fornire istruzione, assistenza sanitaria, servizi di assistenza e atti di
giustizia”, “parte fondamentale della testimonianza evangelica”.
“Lo sfruttamento di situazioni di
povertà e bisogno non ha spazio nell'azione cristiana. I cristiani dovrebbero
denunciare e trattenersi dall'offrire ogni forma di attrattiva, inclusi
incentivi finanziari e premi, nei loro atti di servizio”.
Un altro principio riguarda il
ministero di guarigione: “Come parte integrale della loro testimonianza al
Vangelo, i cristiani esercitano i ministeri della guarigione. Sono chiamati ad
esercitare il discernimento nello svolgimento del loro ministero, rispettando
pienamente la dignità umana e assicurando che la vulnerabilità della gente e il
loro bisogno di guarigione non siano sfruttati”.
Il documento offre sei
raccomandazioni concrete, sotto i titoli “studiare”, “costruire”,
“incoraggiare”, “cooperare”, “esortare” e “pregare”.
L'“incoraggiare” è espresso con
un invito ai cristiani a “rafforzare la loro identità religiosa e la loro fede
approfondendo al contempo la loro conoscenza e comprensione delle varie
religioni, e a farlo anche tenendo conto delle prospettive degli aderenti a
questi credo”.
“I cristiani dovrebbero evitare
di travisare il credo e le pratiche di persone di religioni diverse”, aggiunge
il testo.
Il Cardinale Jean-Louis Tauran,
Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, ha parlato
del dovere dei leader cristiani di “proporre una visione più ampia del
dialogo”, ricordando che “non respingere nulla che sia vero e santo in ogni
religione” è un principio cattolico.
Gli incontri che hanno coinvolto
il WCC, il dicastero vaticano e la WEA che hanno portato alla formulazione di
“Christian Witness in a Multi-Religious World” si sono svolti a Lariano (Roma)
nel 2006, a Tolosa (Francia) nel 2007 e a Bangkok (Thailandia) nel gennaio di
quest'anno.
Per ulteriori informazioni,
fonte: www.zenit.org
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