Bangalore (Agenzia Fides) - Suor
Jacqueline Jean McEwan, conosciuta come "Sister Jean," è una suora
cattolica inglese missionaria Montfortiana impegnata da oltre 30 anni con i
malati di lebbra e le persone sofferenti di Bangalore. Paragonata a Madre
Teresa per il suo grande impegno e devozione verso i più sofferenti, la
religiosa si era vista inspiegabilmente negare dal governo la formale richiesta
annuale di rinnovo del suo permesso di soggiorno nel paese. La notizia iniziava
a suscitare grande sconforto tra tutti quanti quelli con cui ha sempre lavorato
e che la conoscono. Lo scorso 27 luglio, il Ministro degli Interni Indiano,
Palaniappan Chidambaram, ha annunciato che la 63enne suora inglese "può
rimanere fino a quando vuole," aggiungendo che la precedente comunicazione
era stata frutto di un errore, forse dovuto al mancato completamento dei
documenti presentati. "Non ha senso che io ritorni nel Regno Unito quando
la mia gente è qui," aveva detto suor Jean al quotidiano Times of India,
dichiarando la sua ferma intenzione di restare a Bangalore tra quelli che sono
i suoi "amici e parenti... i malati di lebbra." La mancata
concessione del visto avrebbe portato a termine il suo prezioso lavoro presso
la Bangalore's Sumanahalli Society, dove è impegnata con i malati e i lebbrosi
sin dal suo arrivo nel paese nel 1982. Suor Jean vive e lavora presso la
Sumanahalli Society, una struttura con quattro cliniche e un centro di
riabilitazione per i sieropositivi e i malati di AIDS oltre ad altre disabilità
come la lebbra. Nonostante il governo indiano avesse dichiarato la malattia
"eliminata" secondo gli standard dell'Oms, 130 mila indiani la
contraggono ogni anno. Le strutture del Sumanahalli Society offrono cura e
assistenza a 340 pazienti, mentre la clinica mobile di Suor Jean assiste altre
mille lebbrosi negli slum di Bangalore. Padre George Kannanthanam, responsabile
della struttura, ha dichiarato in una nota al Guardian che suor Jean
"conosce per nome ogni singola persona malata di lebbra, nonostante la
difficoltà dei nomi indiani." Secondo il sacerdote non c'è nessun'altra
persona in grado di assistere i pazienti che sia preparata ed impegnata come la
suora inglese. (AP)
Fonte: www.fides.org
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