5 gennaio 2014

Usa, la Chiesa in campo per i migranti

I vescovi lanciano la settimana dell’emigrazione: da domenica 5 a sabato 11 gennaio una campagna di mobilitazione e iniziative capillari per chiedere la riforma dell’immigrazione

Alver Metalli - Buenos Aires

Sette giorni con al centro il dramma dell’emigrazione, da domenica 5 a sabato 11 gennaio. Li hanno promossi i vescovi degli Stati Uniti che concentreranno in quest’arco di tempo una campagna di mobilitazione e iniziative capillari per chiedere la riforma dell’immigrazione volta a legalizzare 11 milioni di immigrati privi di documenti. Ma la campagna di quest’anno riunisce anche altri obiettivi, che sono illustrati nella pagina in inglese del servizio Migrazione e Rifugiati della conferenza episcopale USA.
La campagna si propone di incentivare una presa di coscienza tanto dei cittadini come delle istituzioni pubbliche statunitensi su diverse realtà di emigrazione: quella dei minori, i più vulnerabili ed esposti allo sfruttamento e all’abuso, quella di coloro che sono privi di documenti e che vivono ai margini della legge, la realtà delle vittime del traffico umano nelle sue diverse forme e quella dei rifugiati in fuga da conflitti e persecuzioni di natura politica o religiosa.
Nella nota dei vescovi americani si informa che il Dipartimento per i migranti e i rifugiati solleciterà tutti, cattolici e non, ad inviare cartoline per spingere il Congresso “ad approvare una giusta riforma dell’immigrazione”. Le richieste, in particolare, sono cinque: definire un percorso di cittadinanza per gli immigrati privi di documenti; garantire l’unità della famiglia; elaborare una soluzione legale per gli immigrati in cerca di lavori non qualificati; ristabilire il processo di protezione nelle politiche immigratorie; affrontare le cause di quella parte di migrazione provocata dalla persecuzione e dalla disuguaglianza economica.
Quanto al traffico umano la campagna della Chiesa americana si è data l’obiettivo di incentivare tra la popolazione la pratica di denunciare alle autorità di polizia tutti i casi di sfruttamento di cui i cittadini venissero a conoscenza; per i rifugiati, invece, si reclameranno “soluzioni di lungo periodo perché non siano obbligati a rimanere nei campi ma possano reintegrarsi nella società come membri produttivi”.
La Settimana nazionale della Migrazione è un’iniziativa che i vescovi americani realizzano da oltre un quarto di secolo. Quest’anno coinciderà anche con il decimo anniversario della Lettera pastorale “Non siamo più stranieri: insieme nel cammino della speranza”, pubblicata nel 2003 congiuntamente alla Conferenza episcopale del Messico.


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