I vescovi lanciano la settimana dell’emigrazione: da domenica 5 a
sabato 11 gennaio una campagna di mobilitazione e iniziative capillari per
chiedere la riforma dell’immigrazione
Alver Metalli - Buenos Aires
Sette giorni con al centro il
dramma dell’emigrazione, da domenica 5 a sabato 11 gennaio. Li hanno promossi i
vescovi degli Stati Uniti che concentreranno in quest’arco di tempo una
campagna di mobilitazione e iniziative capillari per chiedere la riforma
dell’immigrazione volta a legalizzare 11 milioni di immigrati privi di
documenti. Ma la campagna di quest’anno riunisce anche altri obiettivi, che
sono illustrati nella pagina in inglese del servizio Migrazione e Rifugiati della
conferenza episcopale USA.
La campagna si propone di
incentivare una presa di coscienza tanto dei cittadini come delle istituzioni
pubbliche statunitensi su diverse realtà di emigrazione: quella dei minori, i
più vulnerabili ed esposti allo sfruttamento e all’abuso, quella di coloro che
sono privi di documenti e che vivono ai margini della legge, la realtà delle
vittime del traffico umano nelle sue diverse forme e quella dei rifugiati in
fuga da conflitti e persecuzioni di natura politica o religiosa.
Nella nota dei vescovi americani
si informa che il Dipartimento per i migranti e i rifugiati solleciterà tutti,
cattolici e non, ad inviare cartoline per spingere il Congresso “ad approvare
una giusta riforma dell’immigrazione”. Le richieste, in particolare, sono cinque:
definire un percorso di cittadinanza per gli immigrati privi di documenti;
garantire l’unità della famiglia; elaborare una soluzione legale per gli
immigrati in cerca di lavori non qualificati; ristabilire il processo di
protezione nelle politiche immigratorie; affrontare le cause di quella parte di
migrazione provocata dalla persecuzione e dalla disuguaglianza economica.
Quanto al traffico umano la
campagna della Chiesa americana si è data l’obiettivo di incentivare tra la
popolazione la pratica di denunciare alle autorità di polizia tutti i casi di
sfruttamento di cui i cittadini venissero a conoscenza; per i rifugiati,
invece, si reclameranno “soluzioni di lungo periodo perché non siano obbligati
a rimanere nei campi ma possano reintegrarsi nella società come membri
produttivi”.
La Settimana nazionale della
Migrazione è un’iniziativa che i vescovi americani realizzano da oltre un
quarto di secolo. Quest’anno coinciderà anche con il decimo anniversario della
Lettera pastorale “Non siamo più stranieri: insieme nel cammino della
speranza”, pubblicata nel 2003 congiuntamente alla Conferenza episcopale del
Messico.
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