“Eid Mubarak!”: il regalo di una
presenza…
È stato bello, domenica 12
gennaio, poter condividere qualche ora alla Moschea delle Alpi di via Chivasso,
con i nostri fratelli musulmani, in occasione della celebrazione della nascita del
profeta Muhammad.
Ad una settimana dalla Festa dei
Popoli, vissuta nel giorno dell’Epifania, organizzata dall’Ufficio Pastorale
Migranti della Diocesi e dalla Città di Torino, che ha visto radunate prima in
Cattedrale e nel pomeriggio in Borgo Dora le varie Comunità Etniche presenti in
Città, compresa quella islamica, l’evento “Moschea a porte aperte”, ci propone
un’ ennesima occasione di incontro e di sereno confronto con i nostri vicini.
Non si può mancare!
Insieme ad alcune allieve
egiziane e marocchine dei nostri laboratori, i loro figli e una rappresentanza
di volontarie, abbiamo scelto di partecipare e di aderire cordialmente
all’invito.
Non è la prima volta che le
Figlie di Maria Ausiliatrice di Porta Palazzo varcano la soglia della Moschea:
l’esperienza condivisa con l’Associazione MEIC in novembre, l’aver affrontato
settimane di studio su Cristianesimo e Islam sfociate nella visita ai reciproci
luoghi di culto, ci aveva permesso di incontrare sia la bellezza dello spazio,
sia la gentilezza dell’Immam Said, aperto e disponibile al confronto.
La festa di ieri è stata una
conferma.
La moschea dignitosa, sebbene
realizzata nel capannone di un cortile di via Chivasso, luminosa e accogliente,
calda di fraternità: tè alla menta e dolcini preparati e presentati con cura,
video realizzati per l’occasione con alcuni spunti sulla biografia di Muhammad
e del suo pensiero, stralci dal Corano riferiti a Gesù e a Maria, sua madre,
che permettono di dialogare sulle nostre reciproche posizioni di credenti… e la
delicatezza del sorriso, rispettoso e discreto, da parte di tutti… riconoscente
per la presenza!… questo il clima respirato.
Noi ci crediamo, per questo non
abbiamo dubbi sull’importanza e sull’efficacia della partecipazione, della
condivisione che porta a prendere posizione, ad esprimere percorsi di dialogo e
pareri sull’oggi della nostra città e sul suo futuro. Rispetto, libertà di
culto, legittimità di luoghi e spazi di preghiera che siano per tutti, nella
trasparenza e nell’autenticità, ci stanno a cuore… e desideriamo che sia così,
semplicemente per il diritto e la giustizia, che sono la via della pace.
Siamo umanità, fatta di persone,
figli di un unico Padre… un dio buono che ci invita a cercare le vie
dell’incontro, del dialogo, per godere della stessa paternità di Dio. Questo,
in sintesi, è stato il contenuto del nostro intervento, nel momento in cui
l’Immam ci ha chiamate accanto a sé per esprimere il nostro “sentire” del
momento.
La moschea era gremita, non solo
di fratelli musulmani, ma anche di tanti cattolici e non che hanno aderito
all’invito, compresi alcuni rappresentanti della Circoscrizione, intervenuti in
veste ufficiale, sebbene nella semplicità della loro presenza: curiosità,
voglia di conoscere il “diverso”, sfida, provocazione, cammini di reciproca
conversione… tutto può muovere all’incontro: l’importante è camminare verso
l’altro a “piedi scalzi”, vulnerabili e disarmati, proprio come succede in
moschea, nel rispetto della reciproca sacralità, che è la dignità di ogni uomo:
gli uni per gli altri dovremmo essere “terra santa”!
Sr Julieta, sr Paola, Mina,
Fouzia, Giovanna, Aihiem, Sanaa, Said…
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