18 gennaio 2014

Esperienza interfedi per le Fma di Porta Palazzo

“Eid Mubarak!”: il regalo di una presenza…
È stato bello, domenica 12 gennaio, poter condividere qualche ora alla Moschea delle Alpi di via Chivasso, con i nostri fratelli musulmani, in occasione della celebrazione della nascita del profeta Muhammad.
Ad una settimana dalla Festa dei Popoli, vissuta nel giorno dell’Epifania, organizzata dall’Ufficio Pastorale Migranti della Diocesi e dalla Città di Torino, che ha visto radunate prima in Cattedrale e nel pomeriggio in Borgo Dora le varie Comunità Etniche presenti in Città, compresa quella islamica, l’evento “Moschea a porte aperte”, ci propone un’ ennesima occasione di incontro e di sereno confronto con i nostri vicini.
Non si può mancare!
Insieme ad alcune allieve egiziane e marocchine dei nostri laboratori, i loro figli e una rappresentanza di volontarie, abbiamo scelto di partecipare e di aderire cordialmente all’invito.
Non è la prima volta che le Figlie di Maria Ausiliatrice di Porta Palazzo varcano la soglia della Moschea: l’esperienza condivisa con l’Associazione MEIC in novembre, l’aver affrontato settimane di studio su Cristianesimo e Islam sfociate nella visita ai reciproci luoghi di culto, ci aveva permesso di incontrare sia la bellezza dello spazio, sia la gentilezza dell’Immam Said, aperto e disponibile al confronto.
La festa di ieri è stata una conferma.
La moschea dignitosa, sebbene realizzata nel capannone di un cortile di via Chivasso, luminosa e accogliente, calda di fraternità: tè alla menta e dolcini preparati e presentati con cura, video realizzati per l’occasione con alcuni spunti sulla biografia di Muhammad e del suo pensiero, stralci dal Corano riferiti a Gesù e a Maria, sua madre, che permettono di dialogare sulle nostre reciproche posizioni di credenti… e la delicatezza del sorriso, rispettoso e discreto, da parte di tutti… riconoscente per la presenza!… questo il clima respirato.
Noi ci crediamo, per questo non abbiamo dubbi sull’importanza e sull’efficacia della partecipazione, della condivisione che porta a prendere posizione, ad esprimere percorsi di dialogo e pareri sull’oggi della nostra città e sul suo futuro. Rispetto, libertà di culto, legittimità di luoghi e spazi di preghiera che siano per tutti, nella trasparenza e nell’autenticità, ci stanno a cuore… e desideriamo che sia così, semplicemente per il diritto e la giustizia, che sono la via della pace.
Siamo umanità, fatta di persone, figli di un unico Padre… un dio buono che ci invita a cercare le vie dell’incontro, del dialogo, per godere della stessa paternità di Dio. Questo, in sintesi, è stato il contenuto del nostro intervento, nel momento in cui l’Immam ci ha chiamate accanto a sé per esprimere il nostro “sentire” del momento.
La moschea era gremita, non solo di fratelli musulmani, ma anche di tanti cattolici e non che hanno aderito all’invito, compresi alcuni rappresentanti della Circoscrizione, intervenuti in veste ufficiale, sebbene nella semplicità della loro presenza: curiosità, voglia di conoscere il “diverso”, sfida, provocazione, cammini di reciproca conversione… tutto può muovere all’incontro: l’importante è camminare verso l’altro a “piedi scalzi”, vulnerabili e disarmati, proprio come succede in moschea, nel rispetto della reciproca sacralità, che è la dignità di ogni uomo: gli uni per gli altri dovremmo essere “terra santa”!

Sr Julieta, sr Paola, Mina, Fouzia, Giovanna, Aihiem, Sanaa, Said…


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