31 ottobre 2012

Sinodo: l'abbraccio al mondo nel Messaggio finale


Quali sfide per la nuova evangelizzazione, continente per continente? Alcune indicazioni nel testo conclusivo indirizzato dai Padri sinodali a tutto il popolo di Dio

Con la Messa solenne presieduta dal Papa in San Pietro si è chiuso il 28 ottobre in Vaticano il Sinodo sulla nuova evangelizzazione. Che cosa lascia in eredità questo evento alla Chiesa di tutto il mondo? I 260 vescovi partecipanti hanno provato a riassumerlo nel Messaggio al popolo di Dio che hanno diffuso a conclusione dei lavori. Un testo molto articolato e ricco di spunti che vale la pena di leggere per intero sul sito della Santa Sede (http://www.vatican.va/roman_curia).
A noi piace qui - invece - rilanciare in maniera particolare une dei paragrafi di questo Messaggio, il numero 13, che in uno sguardo di insieme affronta in poche righe per ciascun continente alcune delle principali sfide della nuova evangelizzazione. Lo proponiamo anche come un esercizio di comunione, che suggerisce bene come l'impegno a testimoniare il Vangelo a chi ci sta più vicino sia inscindibile da un cuore grande capace di abbracciare tutto il mondo.

13. Una parola alle Chiese delle diverse regioni del mondo

Lo sguardo dei Vescovi riuniti in Assemblea sinodale abbraccia tutte le comunità ecclesiali diffuse nel mondo. Uno sguardo che vuole essere unitario, perché unica è la chiamata all’incontro con Cristo, ma non dimentica le diversità. 
Una considerazione tutta particolare, colma di affetto fraterno e di gratitudine, i Vescovi riuniti nel Sinodo riservano a voi cristiani delle Chiese Orientali Cattoliche, quelle eredi della prima diffusione del Vangelo, esperienza custodita con amore e fedeltà, e quelle presenti nell’Est dell’Europa. Oggi il Vangelo si ripropone tra voi come nuova evangelizzazione tramite la vita liturgica, la catechesi, la preghiera familiare quotidiana, il digiuno, la solidarietà tra le famiglie, la partecipazione dei laici alla vita delle comunità e al dialogo con la società. In non pochi contesti le vostre Chiese sono in mezzo a prove e tribolazioni, in cui testimoniano la partecipazione alla croce di Cristo; alcuni fedeli sono costretti all’emigrazione e, mantenendo viva l’appartenenza alle proprie comunità di origine, possono dare il proprio contributo alla cura pastorale e all’opera di evangelizzazione nei paesi che li hanno accolti. Il Signore continui a benedire la vostra fedeltà e sul vostro futuro si staglino orizzonti di serena confessione e pratica della fede in una condizione di pace e di libertà religiosa.
Guardiamo a voi cristiani, uomini e donne, che vivete nei paesi dell’Africa e vi diciamo la nostra gratitudine per la testimonianza che offrite al Vangelo spesso in situazioni di vita umanamente difficili. Vi esortiamo a ridare slancio all’evangelizzazione ricevuta in tempi ancora recenti, a edificarvi come Chiesa « famiglia di Dio », a rafforzare l’identità della famiglia, a sostenere l’impegno dei sacerdoti e dei catechisti, specialmente nelle piccole comunità cristiane. Si afferma inoltre l’esigenza di sviluppare l’incontro del Vangelo con le antiche e le nuove culture. Un’attesa e un richiamo forte si rivolge al mondo della politica e ai governi dei diversi paesi dell’Africa, perché, nella collaborazione di tutti gli uomini di buona volontà, siano promossi i diritti umani fondamentali e il continente sia liberato dalle violenze e dai conflitti che ancora lo tormentano.
I Vescovi dell’Assemblea sinodale invitano voi cristiani dell’America del nord a rispondere con gioia alla chiamata alla nuova evangelizzazione, mentre guardano con riconoscenza a come nella loro storia ancora giovane le vostre comunità cristiane abbiano dato frutti generosi di fede, di carità e di missione. Occorre ora riconoscere che molte espressioni della cultura corrente nei paesi del vostro mondo sono oggi lontane dal Vangelo. Si impone un invito alla conversione, da cui nasce un impegno che non vi pone fuori dalle vostre culture, ma nel loro mezzo per offrire a tutti la luce della fede e la forza della vita. Mentre accogliete nelle vostre generose terre nuove popolazioni di immigrati e rifugiati, siate disposti anche ad aprire le porte delle vostre case alla fede. Fedeli agli impegni presi nell’Assemblea sinodale per l’America, siate solidali con l’America Latina nella permanente evangelizzazione del comune continente.
Lo stesso sentimento di gratitudine l’Assemblea del Sinodo rivolge alle Chiese dell’America Latina e dei Caraibi. Colpisce in particolare come lungo i secoli si siano sviluppate nei vostri paesi forme di pietà popolare, ancora radicate nel cuore di tanti, di servizio della carità e di dialogo con le culture. Ora, di fronte alle molte sfide del presente, in primo luogo la povertà e la violenza, la Chiesa in America Latina e nei Caraibi è esortata a vivere in uno stato permanente di missione, annunciando il Vangelo con speranza e con gioia, formando comunità di veri discepoli missionari di Gesù Cristo, mostrando nell’impegno dei suoi figli come il Vangelo possa essere sorgente di una nuova società giusta e fraterna. Anche il pluralismo religioso interroga le vostre Chiese ed esige un rinnovato annuncio del Vangelo.
Anche a voi cristiani dell’Asia sentiamo di offrire una parola di incoraggiamento e di esortazione. Piccola minoranza nel continente che raccoglie in sé quasi due terzi della popolazione mondiale, la vostra presenza è un seme fecondo, affidato alla potenza dello Spirito, che cresce nel dialogo con le diverse culture, con le antiche religioni, con i tanti poveri. Anche se spesso posta ai margini della società, in diversi luoghi anche perseguitata, la Chiesa dell’Asia, con la sua salda fede, è una presenza preziosa del Vangelo di Cristo che annuncia giustizia, vita e armonia. Cristiani di Asia, sentite la fraterna vicinanza dei cristiani degli altri paesi del mondo, i quali non possono dimenticare che sul vostro continente, nella Terra Santa, Gesù è nato, è vissuto, è morto ed è risorto.
Una parola di riconoscenza e di speranza i Vescovi rivolgono alle Chiese del continente europeo, oggi in parte segnato da una forte secolarizzazione, a volte anche aggressiva, e in parte ancora ferito dai lunghi decenni di potere di ideologie nemiche di Dio e dell’uomo. La riconoscenza è verso un passato, ma anche un presente, in cui il Vangelo ha creato in Europa consapevolezze ed esperienze di fede singolari e decisive per l’evangelizzazione dell’intero mondo, spesso traboccanti di santità: ricchezza del pensiero teologico, varietà di espressioni carismatiche, forme le più varie di servizio della carità verso i poveri, profonde esperienze contemplative, creazione di una cultura umanistica che ha contribuito a dare volto alla dignità della persona e alla costruzione del bene comune. Le difficoltà del presente non vi abbattano, cari cristiani europei: siano invece percepite come una sfida da superare e un’occasione per un annuncio più gioioso e più vivo di Cristo e del suo Vangelo di vita.
I Vescovi dell’Assemblea sinodale salutano infine i popoli dell’Oceania, che vivono sotto la protezione della Croce australe, e li ringraziano per la loro testimonianza al Vangelo di Gesù. La nostra preghiera per voi è perché, come la donna samaritana al pozzo, anche voi sentiate viva la sete di una vita nuova e possiate ascoltare la parola di Gesù che dice: «Se tu conoscessi il dono di Dio!» (Gv 4,10). Sentite ancora l’impegno a predicare il Vangelo e a far conoscere Gesù nel mondo di oggi. Vi esortiamo ad incontrarlo nella vostra vita quotidiana, ad ascoltare lui e a scoprire, mediante la preghiera e la meditazione, la grazia di poter dire: «Sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo» (Gv 4,42).

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