Serata di apertura all'insegna
della leggerezza e dell'ironia, con una "conversazione in scena"
animata dagli attori Giacomo Poretti, Modou Gueye, Elia Schilton, e dal
giornalista Gian Antonio Stella.
Si apre mercoledì 3 ottobre alle
ore 21 "Milano al plurale", un'occasione per riflettere sui temi
della pluralità culturale e religiosa in una metropoli del XXI secolo.
Organizzata da Popoli e Fondazione Culturale San Fedele, la
manifestazione si chiuderà sabato con una tavola rotonda (tra gli ospiti,
l'antropologo francese Marc Augé).
Con l'inedita formula della
"conversazione in scena" (un po' reading e un po' talk show) tre
attori, introdotti e moderati da un noto giornalista, riflettono sui temi della
pluralità culturale e religiosa, "impersonando" il ruolo di
rappresentanti degli altrettanti monoteismi. Ognuno dei protagonisti porterà il
proprio specifico contributo artistico, con uno sfondo comune: quello del
taglio ironico e autoironico degli interventi.
Dopo un'introduzione di Gian
Antonio Stella, che lancerà agli attori alcune "provocazioni"
ispirate dai suoi libri sul tema (in particolare il noto Negri, froci,
giudei & Co. - L'eterna guerra contro l'altro), Elia Schilton leggerà
alcuni brani tratti dal libro I silenzi di Joe (di Fabio Della Seta),
testo che indaga in modo delicato, ma non senza venature ironiche, il rapporto
tra uomo e Dio nella religione ebraica. Giacomo Poretti (del celebre trio
Aldo, Giovanni e Giacomo), con il suo stile diretto e irriverente si
interrogherà su dubbi, certezze, gioie e divieti del cristianesimo, così
come sulle differenze tra le varie religioni. Gli farà eco, sul versante
musulmano, Modou Gueye, attore senegalese da molti anni sui palcoscenici
di Milano (e non solo), membro del laboratorio teatrale Mascherenere, che
offrirà al pubblico alcuni "pezzi" inediti connessi al tema.
Guarda il programma completo di “Milano al plurale”
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