Fervono i preparativi nella
caotica capitale peruviana Lima, con un forte dispiegamento di forze di
sicurezza, per l’avvio dei lavori del III Summit Sudamerica-Paesi arabi (Aspa):
al vertice sono attesi 2000 partecipanti in rappresentanza dell’Unione delle
nazioni sudamericane (Unasur) e della Lega Araba, oltre a centinaia di
imprenditori.
Il presidente Ollanta Humala ha
rivolto un messaggio di benvenuto agli ospiti – dall’emiro del Qatar, Hamad bin
Khalifa Al Thani, al segretario generale della Lega Araba, Nabil El Arabi, al
re di Giordania, Abdullah II – a nome del Perù, “nazione dalla cultura
millenaria e dalla vigorosa modernità”. Ha rassicurato gli investitori
sostenendo che il suo paese gode di un’economia solida e di una politica
macro-economica che incentiva la partecipazione straniera, senza tuttavia fare
riferimento ai numerosi conflitti sociali che ne scaturiscono.
Inizialmente previsto nel
febbraio 2011, ma rinviato a seguito delle cosiddette ‘primavere arabe’, il
Summit segue quelli di Brasilia (2005) e Doha (2009). La giornata odierna sarà
dedicata a riunioni bilaterali tra delegazioni e a una conferenza degli imprenditori;
domani si terrà il vertice dei capi di Stato, essenzialmente a porte chiuse,
che si concluderà con una dichiarazione congiunta, già “pronta al 90%”, come ha
detto ieri il capo della diplomazia periviana, Rafael Roncagliolo.
Il ministro ha anche precisato
che il Perù ha insistito per porre l’accento nel testo sui temi del disarmo e
della risoluzione pacifica dei conflitti; la dichiarazione dovrebbe contenere
riferimenti alla situazione in Siria, una condanna del terrorismo e della
violenza a sfondo religioso, ma anche a una serie di accordi futuri nei campi
della finanza, dell’economia, dello sviluppo sociale, dell’ambiente e della
scienza e tecnologia.
Inizialmente prevista, la
partecipazione del presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp),
Mahmoud Abbas, non è stata infine confermata; tra gli altri sono attesi invece
il presidente tunisino, Moncef Marzouki, e il libanese Michel Sleiman. Per
l’Unasur saranno presenti Juan Manuel Santos (Colombia), Sebastián Piñera
(Cile), Rafael Correa (Ecuador), José Mujica (Uruguay), Donald Ramotar
(Guyana), Cristina Kirchner (Argentina), Dilma Rousseff (Brasile) e Evo Morales
(Bolivia).
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