19 ottobre 2012

Card. Vegliò: l'ambito della mobilità umana offre significative possibilità per la nuova evangelizzazione


Città del Vaticano - L’ambito della mobilità umana offre significative possibilità per la nuova evangelizzazione, poiché presenta uomini e donne, giovani e anziani segnati da forti esperienze di vita, da progetti, insicurezze o sofferenze, che mettono in luce gli interrogativi più pressanti della loro esistenza, e che sentono il bisogno di dare un significato alla loro vita quotidiana”. Lo ha detto ieri il card. Antonio Maria Vegliò, Presidente del Pontificio Consiglio Migranti e Itineranti intervenendo all’Assemblea del Sinodo dei Vescovi in corso in Vaticano fino al prossimo 28 ottobre. “Di fronte agli interrogativi profondi, la fede – ha aggiunto - si presenta come risposta che li interpreta, illumina e colma di significato, e Cristo appare come la chiave di lettura per eccellenza della vita umana”. Il Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti desidera sottolineare – ha spiegato il porporato - l’importanza che riveste il fenomeno migratorio e, con esso, tutto l’ambito della mobilità umana. Questo offre alla Chiesa nuove occasioni per l’evangelizzazione. In riferimento a quanti non conoscono Cristo e si stabiliscono in Paesi di tradizione cristiana”, secondo il card. Vegliò, si “impone la sfida di proporre loro il kerigma. D’altra parte, quanti sono stati evangelizzati nel Paese di origine hanno bisogno di un accompagnamento pastorale che li aiuti a mantenersi saldi nella fede, mentre possono diventare a loro volta evangelizzatori”. Il fenomeno migratorio – ha detto ancora il card. Vegliò – “mette in discussione anche le comunità di accoglienza, obbligandole non solo a rivedere le proposte di evangelizzazione, ma anche mettendo alla prova la fede stessa dei suoi membri, in particolare nel momento di doverla annunciare agli altri”. Per la relazione “inscindibile tra l’amore per Dio e l’amore per il prossimo” – ha concluso il Presidente del Dicastero Vaticano - la presenza di persone in mobilità ha richiesto anche alla Chiesa una risposta solidale, che è allo stesso tempo evangelizzatrice”.

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