30 ottobre 2012

Immigrati e lavoro in Italia


Hanno superato quota 5 milioni gli immigrati regolarmente presenti in Italia, di cui 1,3 milioni comunitari. La stima, aggiornata alla fine del 2011, e’ contenuta nel Dossier Caritas-Migrantes presentato oggi.

RISPETTO AL 2010 – Rispetto al 2010, comunque, sono aumentati solo di 43 mila unita’. La religione prevalente e’ quella cristiana. La maggior parte (63,4%) risiede al Nord, il 23,8% al Centro e solo il 12,8% al Sud. I permessi di soggiorno scaduti nel corso dell’anno e non rinnovati sono stati 262.688. I lavoratori stranieri occupati in Italia sono circa 2,5 milioni e rappresentano un decimo dell’occupazione totale. Lo stima il Dossier Caritas-Migrantes 2012, sottolineando che anche nel 2011 hanno perso il lavoro piu’ gli immigrati che gli italiani (-170.000 contro -75.000).Allo stesso tempo, tra gli stranieri sono aumentati sia i disoccupati (310 mila) che il tasso di disoccupazione (12,1%, pari al 4% in piu’ rispetto alla media degli italiani), mentre il tasso di attività e’ sceso al 70,9% (9,5% piu’ che tra gli italiani).

L’ACCOGLIENZA – E’ fragile il sistema italiano di accoglienza dei profughi e richiedenti asilo: lo denuncia il Dossier Statistico Immigrazione 2012 di Caritas e Migrantes, presentato oggi, che ricorda come l’Italia sia una terra d’asilo, visto che dal dopoguerra a oggi le domande di accoglienza al nostro Paese sono state piu’ di mezzo milione. Nel 2011 le domande sono state presentate in prevalenza da persone provenienti dall’Europa dell’Est e dal martoriato continente africano; quasi un terzo (30%) delle richieste prese in esame (24.150) è stato definito positivamente. In Italia – informa il dossier – per far fronte alle esigenze di accoglienza, si dispone di 3 mila posti che fanno capo al Servizio per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) in collaborazione con Enti locali, Regioni e mondo sociale, e di 2 mila posti assicurati dai Centri di accoglienza per richiedenti asilo (Cara), mentre e’ di altri 3 mila posti la capienza dei Centri di accoglienza per immigrati.

LE REGIONI E LA PROTEZIONE CIVILE – Oltre a questa rete di servizi gia’ esistente, le Regioni – con il coordinamento della Protezione Civile – hanno dichiarato la disponibilita’ di altri 50 mila posti, di cui la meta’ e’ stata effettivamente utilizzata per accogliere le persone in fuga dal Nord Africa, che sono state in tutto circa 60 mila tra Tunisia e Libia. Manca dunque, sottolinea il rapporto, un sistema unificato e stabile, basato sul coordinamento di tutte le strutture coinvolte, anche per riuscire a garantire una maggiore attenzione alle categorie piu’ vulnerabili, a partire dai minori. In effetti, nel 2011, dice il dossier, ben 7.431 persone (numero peraltro sottostimato) sono rimaste in lista d’attesa per accedere allo Sprar e poter fruire cosi’ di un percorso di accoglienza. (ANSA)

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