Quali sfide per la nuova
evangelizzazione, continente per continente? Alcune indicazioni nel testo
conclusivo indirizzato dai Padri sinodali a tutto il popolo di Dio
Con la Messa solenne presieduta dal Papa in San Pietro si
è chiuso il 28 ottobre in Vaticano il Sinodo sulla nuova evangelizzazione. Che
cosa lascia in eredità questo evento alla Chiesa di tutto il mondo? I 260
vescovi partecipanti hanno provato a riassumerlo nel Messaggio al popolo di Dio
che hanno diffuso a conclusione dei lavori. Un testo molto articolato e ricco
di spunti che vale la pena di leggere per intero sul sito della Santa Sede (http://www.vatican.va/roman_curia).
A noi piace qui - invece - rilanciare in maniera
particolare une dei paragrafi di questo Messaggio, il numero 13, che in uno
sguardo di insieme affronta in poche righe per ciascun continente alcune delle
principali sfide della nuova evangelizzazione. Lo proponiamo anche come un
esercizio di comunione, che suggerisce bene come l'impegno a testimoniare il
Vangelo a chi ci sta più vicino sia inscindibile da un cuore grande capace di
abbracciare tutto il mondo.
13. Una parola
alle Chiese delle diverse regioni del mondo
Lo sguardo dei Vescovi riuniti in Assemblea sinodale
abbraccia tutte le comunità ecclesiali diffuse nel mondo. Uno sguardo che vuole
essere unitario, perché unica è la chiamata all’incontro con Cristo, ma non
dimentica le diversità.
Una considerazione tutta particolare, colma di affetto
fraterno e di gratitudine, i Vescovi riuniti nel Sinodo riservano a voi
cristiani delle Chiese Orientali Cattoliche, quelle eredi della prima
diffusione del Vangelo, esperienza custodita con amore e fedeltà, e quelle
presenti nell’Est dell’Europa. Oggi il Vangelo si ripropone tra voi come nuova
evangelizzazione tramite la vita liturgica, la catechesi, la preghiera
familiare quotidiana, il digiuno, la solidarietà tra le famiglie, la
partecipazione dei laici alla vita delle comunità e al dialogo con la società.
In non pochi contesti le vostre Chiese sono in mezzo a prove e tribolazioni, in
cui testimoniano la partecipazione alla croce di Cristo; alcuni fedeli sono
costretti all’emigrazione e, mantenendo viva l’appartenenza alle proprie
comunità di origine, possono dare il proprio contributo alla cura pastorale e
all’opera di evangelizzazione nei paesi che li hanno accolti. Il Signore
continui a benedire la vostra fedeltà e sul vostro futuro si staglino orizzonti
di serena confessione e pratica della fede in una condizione di pace e di
libertà religiosa.
Guardiamo a voi cristiani, uomini e donne, che vivete nei
paesi dell’Africa e vi diciamo la nostra gratitudine per la testimonianza
che offrite al Vangelo spesso in situazioni di vita umanamente difficili. Vi
esortiamo a ridare slancio all’evangelizzazione ricevuta in tempi ancora
recenti, a edificarvi come Chiesa « famiglia di Dio », a rafforzare
l’identità della famiglia, a sostenere l’impegno dei sacerdoti e dei
catechisti, specialmente nelle piccole comunità cristiane. Si afferma inoltre
l’esigenza di sviluppare l’incontro del Vangelo con le antiche e le nuove
culture. Un’attesa e un richiamo forte si rivolge al mondo della politica e ai
governi dei diversi paesi dell’Africa, perché, nella collaborazione di tutti
gli uomini di buona volontà, siano promossi i diritti umani fondamentali e il
continente sia liberato dalle violenze e dai conflitti che ancora lo
tormentano.
I Vescovi dell’Assemblea sinodale invitano voi cristiani
dell’America del nord a rispondere con gioia alla chiamata alla nuova
evangelizzazione, mentre guardano con riconoscenza a come nella loro storia
ancora giovane le vostre comunità cristiane abbiano dato frutti generosi di
fede, di carità e di missione. Occorre ora riconoscere che molte espressioni
della cultura corrente nei paesi del vostro mondo sono oggi lontane dal
Vangelo. Si impone un invito alla conversione, da cui nasce un impegno che non
vi pone fuori dalle vostre culture, ma nel loro mezzo per offrire a tutti la
luce della fede e la forza della vita. Mentre accogliete nelle vostre generose
terre nuove popolazioni di immigrati e rifugiati, siate disposti anche ad
aprire le porte delle vostre case alla fede. Fedeli agli impegni presi
nell’Assemblea sinodale per l’America, siate solidali con l’America Latina
nella permanente evangelizzazione del comune continente.
Lo stesso sentimento di gratitudine l’Assemblea del
Sinodo rivolge alle Chiese dell’America Latina e dei Caraibi. Colpisce in
particolare come lungo i secoli si siano sviluppate nei vostri paesi forme di
pietà popolare, ancora radicate nel cuore di tanti, di servizio della carità e
di dialogo con le culture. Ora, di fronte alle molte sfide del presente, in
primo luogo la povertà e la violenza, la Chiesa in America Latina e nei Caraibi
è esortata a vivere in uno stato permanente di missione, annunciando il Vangelo
con speranza e con gioia, formando comunità di veri discepoli missionari di
Gesù Cristo, mostrando nell’impegno dei suoi figli come il Vangelo possa essere
sorgente di una nuova società giusta e fraterna. Anche il pluralismo religioso
interroga le vostre Chiese ed esige un rinnovato annuncio del Vangelo.
Anche a voi cristiani dell’Asia sentiamo di offrire
una parola di incoraggiamento e di esortazione. Piccola minoranza nel
continente che raccoglie in sé quasi due terzi della popolazione mondiale, la
vostra presenza è un seme fecondo, affidato alla potenza dello Spirito, che
cresce nel dialogo con le diverse culture, con le antiche religioni, con i
tanti poveri. Anche se spesso posta ai margini della società, in diversi luoghi
anche perseguitata, la Chiesa dell’Asia, con la sua salda fede, è una presenza
preziosa del Vangelo di Cristo che annuncia giustizia, vita e armonia.
Cristiani di Asia, sentite la fraterna vicinanza dei cristiani degli altri
paesi del mondo, i quali non possono dimenticare che sul vostro continente,
nella Terra Santa, Gesù è nato, è vissuto, è morto ed è risorto.
Una parola di riconoscenza e di speranza i Vescovi
rivolgono alle Chiese del continente europeo, oggi in parte segnato da una
forte secolarizzazione, a volte anche aggressiva, e in parte ancora ferito dai
lunghi decenni di potere di ideologie nemiche di Dio e dell’uomo. La
riconoscenza è verso un passato, ma anche un presente, in cui il Vangelo ha
creato in Europa consapevolezze ed esperienze di fede singolari e decisive per
l’evangelizzazione dell’intero mondo, spesso traboccanti di santità: ricchezza
del pensiero teologico, varietà di espressioni carismatiche, forme le più varie
di servizio della carità verso i poveri, profonde esperienze contemplative,
creazione di una cultura umanistica che ha contribuito a dare volto alla
dignità della persona e alla costruzione del bene comune. Le difficoltà del
presente non vi abbattano, cari cristiani europei: siano invece percepite come
una sfida da superare e un’occasione per un annuncio più gioioso e più vivo di
Cristo e del suo Vangelo di vita.
I Vescovi dell’Assemblea sinodale salutano infine i
popoli dell’Oceania, che vivono sotto la protezione della Croce australe, e li
ringraziano per la loro testimonianza al Vangelo di Gesù. La nostra preghiera
per voi è perché, come la donna samaritana al pozzo, anche voi sentiate viva la
sete di una vita nuova e possiate ascoltare la parola di Gesù che dice: «Se tu
conoscessi il dono di Dio!» (Gv 4,10). Sentite ancora l’impegno a predicare il
Vangelo e a far conoscere Gesù nel mondo di oggi. Vi esortiamo ad incontrarlo
nella vostra vita quotidiana, ad ascoltare lui e a scoprire, mediante la
preghiera e la meditazione, la grazia di poter dire: «Sappiamo che questi è
veramente il salvatore del mondo» (Gv 4,42).