Roma - Com’è
cambiato il modo di comunicare il fenomeno della migrazione in questi ultimi
decenni ed esiste al momento, in Europa, un’informazione accurata, responsabile
e possibilmente non sensazionalistica sull’immigrazione? Dare visibilità alla
presenza straniera vuol dire occuparsi esclusivamente di fatti di cronaca che
fa notizia e si vende sempre? Quale immagine dell’immigrato è offerta dai media
tradizionali e dai nuovi spazi offerti dal Web? Queste sono alcune delle
domande di base per la tavola rotonda del prossimo 17 maggio a Roma,
organizzata dall’Ufficio Stampa della Direzione Generale dei Missionari
Scalabriniani, in partnership con lo Cser (Centro Studi Emigrazione Roma), istituzione
che da 50 anni approfondisce il fenomeno migratorio, e il Simi (Scalabrinian
International Migration Institute) Istituto Accademico Internazionale,
incorporato presso la Pontificia Università Urbaniana, che promuove la ricerca
e lo studio della mobilità umana. Nel panorama attuale della comunicazione
mediatica i nuovi media, in particolare, offrono delle piste di soluzione, le
tracce di un cammino per realizzare, con più genuinità e con ampio spazio per
la creatività e l’intraprendenza, occasioni fruttuose d’incontro, di scambio,
di conoscenza delle diversità che colorano la società.
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