18 agosto 2012

Sacerdote pakistano: comunità di base, luogo di incontro e valorizzazione della fede


di Jibran Khan

P. Benjamin Joseph è il primo prete locale dell’arcidiocesi di Lahore. Ha lavorato in parrocchie, centri e scuole in tutto il Punjab. Egli sottolinea l’importanza delle comunità di base e auspica maggiore collaborazione fra sacerdoti e catechisti. In passato ha promosso pellegrinaggi a santuari mariani e campi estivi per giovani. 
Lahore - Rinnovare la comunione fra i fedeli in Pakistan, rafforzando i legami all'interno delle comunità di base; promuovere l'educazione, quale via privilegiata per il progresso e il miglioramento delle condizioni di vita; rafforzare la collaborazione fra preti e catechisti, per un migliore insegnamento della religione cristiana. Secondo p. Benjamin Joseph sono questi gli obiettivi che ogni sacerdote dovrebbe perseguire, nello svolgimento quotidiano della propria missione. Ordinato l'8 gennaio del 1967, egli è il primo prete locale dell'arcidiocesi di Lahore e negli anni ha lavorato al servizio di numerose parrocchie, istituti educativi e comunità sparse per la provincia del Punjab.
P. Benjamin è convinto dell'importanza delle Comunità ecclesiali di base, che devono essere in grado di "sostenersi" e contribuire allo sviluppo della fede e della persona umana. Per questo egli lancia un appello agli istituti educativi e al comitato per l'istruzione, invitandoli a "prestare ascolto alla gente" e a contribuire al loro sviluppo. E auspica al contempo una migliore "preparazione" dei catechisti, che devono operare a stretto contatto coi sacerdoti, per un'opera di evangelizzazione che sia davvero "efficace".
Nel corso della sua missione, p. Benjamin Joseph ha osservato in prima persona i cambiamenti nel Paese e l'impatto del cristianesimo in Pakistan, dove i fedeli sono una esigua minoranza - spesso perseguitata - rispetto alla larghissima maggioranza musulmana.
I primi anni di sacerdozio li ha trascorsi a Kasur, dove ha vissuto - almeno all'inizio - una situazione di emarginazione rispetto ai missionari stranieri anche per questioni di natura linguistica. In seguito, questo limite iniziale si è trasformato in una risorsa, che gli ha permesso di svolgere il ruolo di mediatore linguistico e occuparsi di questioni legali con la polizia e i giudici.
Da sempre egli promuove la partecipazione attiva dei laici nella vita della Chiesa, un fattore determinante per la diffusione della fede. P. Joseph ha insegnato, contribuito allo sviluppo di scuole e istituti educativi, uniti a campi estivi per giovani (il primo nel 1976, nel Punjab) per aiutarli a crescere in comunione e unità. E nel mese di maggio, dedicato alla Madonna, ha guidato a più riprese pellegrinaggi al Santuario mariano di Mariamabad. 

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