Il punto di vista del sociologo
Massimo Introvigne, coordinatore dell'Osservatorio della Libertà Religiosa
ROMA - Sulla strage che nella
serata del 6 agosto ha portato all'uccisione nella loro chiesa di venti
cristiani a Otite, in Nigeria, interviene con una nota il sociologo
torinese Massimo Introvigne, coordinatore dell'Osservatorio della Libertà
Religiosa promosso dal Ministero degli Esteri italiano.
«Si tratta - afferma la nota
- di un nuovo salto di qualità nel terrorismo anticristiano ispirato dal
movimento ultra-fondamentalista islamico Boko Haram». Finora, spiega
Introvigne, "Boko Haram si è presentato come movimento nazionalista e
xenofobo, impegnato a colpire le Chiese missionarie denunciate come
'straniere', a partire da quella cattolica".
La strage di Otite è diversa, ha
attaccato una chiesa della Deeper Life Bible Church, nota fuori della
Nigeria come Deeper Christian Life Ministry, una denominazione protestante
pentecostale fondata nel 1973 dal docente di matematica di Lagos William
Kumuyi ed espressione originale di un cristianesimo nigeriano.
Conta oltre cinquemila
chiese in Nigeria e migliaia in altri Paesi, fra cui 75 in Italia con
circa tremila fedeli». «Il sanguinoso attacco a un cristianesimo africano
mostra come il nazionalismo e la xenofobia siano pretesti, e Boko Haram
massacri ormai sistematicamente i cristiani in quanto cristiani».
«L'Italia - conclude la nota - rafforzerà la sua collaborazione con la
Nigeria per l'addestramento delle forze dell'ordine locali. E continuerà
ad attirare l'attenzione internazionale sul Nord del Mali, una zona
sostanzialmente controllata da al-Qa'ida dove anche i terroristi nigeriani
vanno a rifornirsi di armi e di odio. Il cammino verso la sconfitta del
terrorismo è lungo, ma ogni nuova strage ci ricorda che va percorso con
determinazione e pazienza, senza mai abbassare la guardia».
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