“Abbiamo appreso con profondo dolore la notizia della morte di Abuna Paulos –
ha dichiarato il Presidente Marco Impagliazzo – Sin dalla sua elezione al
soglio patriarcale, all’inizio degli anni Novanta, aveva stretto un rapporto di
grande stima e di profonda simpatia con la Comunità di Sant’Egidio, alla quale
voleva bene. Ci ha sempre incoraggiati, sulla via del dialogo ecumenico,
dell’impegno per la pace e dell’amore per l’Africa. E’ stato un vero amico per
noi e ricordo con commozione oggi – ha proseguito Impagliazzo – i tanti
incontri di preghiera per la pace nello spirito di Assisi a cui ha partecipato.
Si stava preparando a venire anche a quello di Sarajevo, il 9 settembre”.
Abuna Paulos, patriarca dal 1992, ha raccolto il testimone di un’antica Chiesa
martire, che ha attraversato gli anni durissimi della dittatura e della guerra.
Lui stesso ha subito persecuzioni per la sua fede, pagando con il carcere e
l’esilio la sua fedeltà al Vangelo.
E’ stato un grande protagonista della rinascita della Chiesa in Etiopia, ma
anche una delle più autorevoli voci del cristianesimo africano. Figlio di una
Chiesa di monaci e di popolo, ha incarnato la fede semplice e forte di milioni
di cristiani. Nello stesso tempo, quella fede ha saputo trasmettere con umiltà
e autorevolezza in tutto il mondo contemporaneo, come fece a Roma, durante il
Sinodo dei Vescovi della Chiesa cattolica dedicato all’Africa, nell’ottobre del
2009.
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