Islamabad - A dispetto delle diverse fedi professate, "siamo parte di un'unica nazione" che continua a marciare per dar vita a "un Pakistan prospero e unito". Così Paul Bhatti, consigliere speciale del Premier per l'Armonia nazionale, ha voluto sottolineare il ruolo dei non musulmani nella giornata dedicata alle minoranze religiose, che si celebra l'11 agosto in tutto il Paese, nel 65mo anniversario dello storico discorso di Mohammad Ali Jinnah, il fondatore del Pakistan moderno, all'Assemblea all'atto costitutivo del neonato Stato (tenuto l'11 agosto 1947). La festa dedicata alle minoranze si inserisce nel solco delle parole pronunciate da Qa'id-e-A'zam - come viene ricordato in patria - che ha più volte sottolineato il contributo delle minoranze nella nascita e nello sviluppo della nazione.
Istruzione, sanità, difesa sono solo alcuni dei settori in cui i non musulmani si sono distinti per il loro impegno e il contributo alla causa del Paese. Tuttavia, in alcuni casi restano vittime impotenti di atti di terrorismo, estremismo e violenza che continuano senza sosta.
Nel suo messaggio, il ministro per l'Armonia nazionale ha ricordato due grandi personalità politiche della storia recente del Pakistan, uccisi per mano dei fondamentalisti islamici e di movimenti talebani. Si tratta dell'ex premier Benazir Bhutto e del fratello Shahbaz Bhatti, ministro cattolico per le Minoranze religiose assassinato il 2 marzo 2011. Entrambi vittime del fanatismo, celebri per aver dedicato la loro vita agli ideali di democrazia, uguaglianza e pace nella società. Di Shahbaz, in particolare, si è voluto ricordate l'impegno contro "le discriminazioni, l'intolleranza e l'estremismo religioso".
"Non possiamo arretrare di fronte alle ingiustizie e a mentalità particolari - ha affermato Paul Bhatti - che vogliono dividere i pakistani e destabilizzare la nazione". Egli ha rilanciato il proposito di seguire le orme dei due grandi predecessori, Shahbaz e la Bhutto, e ha confermato che il governo intende far propria la visione del fondatore e creare un Pakistan "illuminato, liberale, progressista e tollerante". Fra le priorità da promuovere una vera "armonia interconfessionale", che può essere raggiunta anche grazie "all'inserimento" delle minoranze religiose nel panorama politico, sociale, istituzionale e lavorativo del Paese.
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