13 gennaio 2015

Nasce il Catechismo in lingua farsi. Card. Tauran: "Potente strumento di dialogo"

Conoscere l’altro per superare le differenze e rafforzare il dialogo interreligioso. È quanto si propone la prima traduzione del catechismo della Chiesa cattolica in lingua farsi, a cura dell’Università delle Religioni e delle Confessioni della città iraniana di Qom. La presentazione del volume, ieri a Roma, è stata l’occasione per ribadire l’importanza del confronto tra cristianesimo ed islam. Il servizio di Michele Raviart:

“Dopo gli attentati di Parigi il dialogo interreligioso può perdere credibilità, perché si rischia di confondere i veri credenti islamici con dei criminali. Ecco perché iniziative come questa permettono di far conoscere veramente l’altro e superare pregiudizi, considerazioni errate e superficiali. Così il card. Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, introduce la presentazione della traduzione del catechismo in lingua farsi.
“La gente non cristiana può aprire il libro e vedere in cosa consiste la fede cristiana. Direi quindi che questo è uno strumento molto potente! Non si può capire il mondo di oggi senza le religioni: non è la causa dei problemi, ma certo fa parte della soluzione. L’educazione – la scuola e l’università. Questo è il modo per far cambiare la situazione”.
La traduzione in farsi del catechismo è durata 12 anni. Il testo dal quale si è partiti è quello in inglese, che è stato confrontato con la versione araba per i termini teologici e poi rivisto da due studiosi italiani. L’opera è stata realizzata dall’Università delle religioni e delle confessioni di Qom, nell’Iran centrale. Circa un migliaio gli studenti. Oltre 50 le pubblicazioni sul cristianesimo. Professor Ahmed Meftah, curatore del volume

“This book published in Iran…

Questo libro pubblicato in Iran sarà molto presto disponibile nelle librerie e in alcune biblioteche. Crediamo che questo tipo di attività rappresenti un passo importante per il dialogo. Il dialogo reale!”.
Le persone che parlano farsi e le sue varianti nel mondo sono oltre 100 milioni, la maggior parte in Iran, ma anche in Afghanistan, Tagikistan e Uzbekistan. Un pubblico potenzialmente molto grande per il Catechismo, “biglietto da visita” del cattolicesimo, come spiega padre Dariusz Kowalczyk, decano di teologia alla Pontificia università Gregoriana.
“Servirà ai pochi cristiani che parlano in questa lingua – perché ce ne sono alcuni - ma soprattutto servirà ai musulmani per conoscere meglio la fede della Chiesa cattolica. Tutti noi sappiamo che questi rapporti non sono sempre tranquilli e penso che tante tensioni e tante cose brutte, compresa anche la violenza, a volte scaturiscano proprio dalla non conoscenza l’uno dell’altro”.
Il dialogo non è tra le religioni, ma tra i seguaci delle religioni, ha detto Jean-Louis Tauran e per questo, “come in un matrimonio, ci vuole docilità e disponibilità a mettersi al servizio degli altri”, senza rinunciare alle differenze, ma rafforzando così la propria identità.


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