14 marzo 2011

VISITA OBAMA, ARCIVESCOVO CHIEDE RIFORMA MIGRATORIA - Giustizia e Diritti umani

“Come Chiesa, quello che vogliamo chiedere al presidente degli Stati Uniti è il suo sforzo, la sua buona volontà, il massimo impegno affinché la riforma migratoria integrale sia approvata durante il suo mandato”: Parlando alla stampa dopo la messa domenicale, monsignor José Luis Alas, arcivescovo di San Salvador, non ha nascosto le sue aspettative per l’attesa visita di Barack Obama nel paese centroamericano, il 22 e 23 marzo, nell’ambito di un ‘tour’ che includerà anche Cile e Brasile.
“Sappiamo che non dipende totalmente da lui, ma vorremmo una parola di impegno, una parola che ci dia qualche forma di speranza…Per il Salvador la riforma migratoria è molto importante, perché vediamo le sofferenze dei nostri connazionali e ci sembra estremamente ingiusto che esistano leggi che criminalizzano le persone innocenti” ha aggiunto il presule.
Il presidente Mauricio Funes ha detto a più riprese che nell’incontro con Obama chiederà che venga assegnata la residenza permanente ai salvadoregni che beneficiano del programma migratorio temporaneo noto come Tps, che ha finora permesso a 217.000 suo connazionali di abitare e lavorare legalmente negli Stati Uniti; un programma avviato nel 2001, dopo una serie di terremoti che lasciarono senza tetto un quarto dell’intera popolazione salvadoregna, il cui ultimo rinnovo di 18 mesi scadrà il 9 marzo 2012. Sono stimati in due milioni e mezzo i salvadoregni emigrati negli Usa.
Sarà il secondo faccia-a-faccia tra Funes e Obama dopo quello del marzo 2010 alla Casa Bianca, la settimana visita di un presidente americano in Salvador negli ultimi 100 anni.
[FB]
Fonte: www.misna.org 

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