Ginevra – Con un netto
cambio di rotta, il Pakistan ha bloccato la sua campagna alle Nazioni Unite che
riguardava il vilipendio alla religione, accogliendo la necessità di conciliare
libertà di religione e libertà di espressione.
Come riferiscono fonti
di Fides, il Consiglio per i Diritti Umani dell’Onu, riunito a Ginevra, ha
approvato ieri una risoluzione che ha ricevuto ampio sostegno dalle nazioni e
dalle Ong accreditate, fra cui quelle di ispirazione cristiana, in quanto
giudicata aderente agli standard internazionali sui diritti umani. La
risoluzione, presentata dal Pakistan a nome dell’Organizzazione della
Conferenza Islamica (OIC), si discosta molto da quelle presentate in passato
dal Pakistan e da altri stati islamici che intendevano promuovere a livello
internazionale una sorta di “campagna contro la blasfemia”, questione arcinota
all’interno del Pakistan per gli abusi e le interpretazioni distorte. In passato,
con l'obiettivo di “combattere la diffamazione delle religioni”, si volevano
proibire critiche alle religioni (su tutte l'islam). Il rischio reale era che
il concetto di “blasfemia” venisse usato sempre più per scopi politici (in modo
da bandire ogni dibattito sulla laicità), o per col pire persone
innocenti.
La nuova risoluzione
approvata dal Consiglio per i Diritti Umani, invece, rispetta l’impianto
tradizionale dei diritti umani e chiede “un dialogo globale per la promozione
di una cultura di tolleranza e di pace a tutti i livelli, fondata sul rispetto
dei diritti umani e della diversità di fedi e religioni”, notando la
complementarietà fra libertà di religione e libertà di espressione.
Secondo fonti di Fides, a generare questo cambio di rotta sono stati i recenti omicidi di Salmaan Taseer e Shahbaz Bhatti, due leader politici di alto profilo, uccisi per essersi opposti alla legge sulla blasfemia in vigore in Pakistan.
Secondo fonti di Fides, a generare questo cambio di rotta sono stati i recenti omicidi di Salmaan Taseer e Shahbaz Bhatti, due leader politici di alto profilo, uccisi per essersi opposti alla legge sulla blasfemia in vigore in Pakistan.
Fonti di Fides nella
comunità cristiana pakistana hanno accolto con soddisfazione questo
cambiamento, auspicando che “la risoluzione del Consiglio Onu possa servire da
stimolo per il governo pakistano, perché riesamini a fondo la questione dalla
blasfemia anche sul fronte interno”. (PA)
Fonte: Agenzia Fides
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