di Santos Digal
A Chennai la St. Joseph’s Special Care Home dà
cibo, vestiti e un’educazione integrale a giovani tra i 4 e i 18 anni orfane,
abbandonate o vittime di lavoro minorile. La storia di Rashmi, venduta come
domestica a 6 anni, picchiata e abusata dal suo datore di lavoro. Nell’ostello
attività sportive, giochi e gare di canto completano lo sviluppo delle ragazze,
per dare loro “il miglior futuro possibile”.
Chennai - Dare una casa, cibo,
vestiti, cure, educazione, ma anche momenti di gioco e attività sportive di
vario tipo a bambine e ragazze vittime di abusi, orfane, o strappate al lavoro
minorile in India. Un gruppo di suore Figlie di Maria Ausiliatrice (salesiane
di don Bosco) combatte così lo sfruttamento delle donne indiane di domani.
Nella St. Joseph's Special Care Home di Chennai (Tamil Nadu), otto religiose si
prendono cura di 150 giovani tra i 4 e i 18 anni. Le ospiti giungono
all'ostello attraverso le famiglie d'origine - troppo povere per poterle
mantenere -, la polizia o un'ordinanza del giudice che le pone sotto
"tutela dello Stato". La St. Joseph infatti è una struttura
d'accoglienza riconosciuta dal governo.
Negli anni l'ostello ha accolto
bambine e ragazze con storie e percorsi diversi l'una dall'altra. Una delle più
emblematiche, racconta ad AsiaNews suor Clara, direttrice del centro, è
quella di Rashmi, arrivata nel 2009. "Rashmi - ricorda la religiosa -
aveva solo 6 anni quando è stata ridotta in schiavitù. La madre non sapeva come
mantenere i suoi 10 figli, così l'ha venduta a un uomo d'affari di Chennai, che
l'ha assunta come domestica. Per due anni la bambina ha cucinato, lavato e
pulito la casa di quest'uomo, che a ogni errore o compito svolto male picchiava
la piccola. Un giorno, alcuni vicini hanno sentito delle urla, hanno capito che
Rashmi veniva maltrattata e abusata e hanno chiamato la polizia". Insieme
agli agenti, le suore hanno salvato la piccola, portandola alla St. Joseph,
mentre l'uomo è stato arrestato. "Nel giro di sei mesi - spiega suor Clara
- Rashmi è sbocciata. Ha imparato a parlare tamil [prima parlava solo hindi,
lingua del Rajashtan, da dove proveniva ndr], ha tanti amici, va a scuola e
riceve una dieta salutare. Più di ogni altra cosa, riceve l'amore e le cure che
merita".
Le ragazze del centro vanno a
scuola negli istituti vicini: al momento, 56 sono alla St. Anne's High School;
15 alla St. Agnes Middle School; due al college; sei ricevono lezioni private.
Le suore danno loro uniformi, zaini, libri e materiale di cancelleria. Se le
ragazze hanno problemi, le religiose le salesiane le aiutano nei compiti.
"Tutti i nostri sforzi - nota suor Clara - puntano a dare loro il miglior
futuro possibile". È per questo che nell'ostello c'è spazio anche per i
giochi e il divertimento: gare di canto, saggi di danza e mostre di pittura,
gare scolastiche, oltre a momenti dedicati all'attività fisica, dalla corsa al
tiro a segno. Inoltre, otto ragazze stanno imparando a cucire.
Un altro momento importante sono
i corsi di formazione sui diritti umani, il traffico minorile e la violenza
sessuale, per fare conoscere alle ragazze tali fenomeni e spiegare loro come
combatterli. "Quella della St. Joseph - ribadisce suor Clara - è una
famiglia, perché ci prendiamo cura di queste giovani donne con amore, pazienza
e compassione. Grazie al contributo della gente, possiamo farle crescere con
dignità, assistendole nella loro crescita in modo integrale".
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