Epifania significa manifestazione.
Con questa solennità celebriamo
il Signore Gesù, vero bambino e vero Dio, che si manifesta, si fa conoscere, si
fa trovare dai Magi.
I Magi sono uomini che assetati
di Dio, lo cercano instancabilmente. E Gesù si fa trovare.
I magi rappresentano tutti noi,
che non ci accontentiamo delle sole realtà materiali, ma sentiamo il bisogno di
andare “oltre”.
“Nato Gesù a Betlemme di Giudea,
al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme” (Mt 2,1).
Studiando la natura percepiscono
che non può non esserci un Creatore, un Signore. E si pongono alla ricerca, in
cammino. I segni della natura ci indicano Dio, ma non ci fanno conoscere chi
veramente Egli sia e dove trovarlo. Per questo i Magi domandano: “Dov’è colui
che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo
venuti ad adorarlo” (Mt 2,2). La risposta viene dalle Scritture: “E tu,
Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di
Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”
(Mi 5,1).
A Betlem è nato il nostro Dio
fatto uomo per rendere ogni uomo partecipe della vita di Dio.
I Magi lo riconoscono e gli
offrono i loro doni.
Il desiderio di Dio è iscritto
nella natura stessa dell’uomo, perché Dio stesso ha posto in noi il desiderio
di Lui. Dice S. Agostino: “Il nostro cuore è inquieto finché non riposa in Te”.
Ogni uomo dunque sente la
necessità di questa ricerca. Ci aiuta la natura (la stella), ma ci porta alla
meta la Bibbia che ci fa conoscere Dio e il suo progetto su ciascuno di noi. La
Bibbia è come una lunga lettere che il Signore invia a ciascuno di noi e
all’umanità intera.
Nel brano riscontriamo anche altri
personaggi: oltre i Magi, Erode (che vede in Gesù chi può limitare o abbattere
il suo potere e perciò lo vuole eliminare); i sacerdoti del tempo (che
conoscono Dio e il suo messaggio ma ne restano indifferenti); gli abitanti di
Gerusalemme che “rimangono sconvolti”, ma presto dimenticano tutto.
Il brano ci parla anche di doni: oro,
incenso e mirra; l’oro significa che questi cercatori riconoscono in Gesù
l’unico vero Re; l’incenso che lo riconoscono come Dio; la mirra, un profumo
con cui si ungevano i morti, significa che lo riconoscono come colui che è
venuto a offrire la sua vita per la nostra salvezza. Con i doni i Magi
consegnano a Gesù la loro vita e la loro fede.
Anche la stella significa tante
altre cose: della natura abbiamo già detto; ma c’è chi vede in essa la Grazia
di Dio, l’azione dello Spirito Santo, la Carità con le buone opere...
Si celebra, per l’Epifania, la Giornata Mondiale dei Ragazzi Missionari.
Gesù ha voluto nascere e vivere come un qualsiasi ragazzo, ma senza dimenticare
di essere Figlio di Dio. Aiutiamo i nostri ragazzi a comprendere che anche loro
sono figli di Dio e a vivere di conseguenza; e ad essere, tra i loro coetanei,
tanti Gesù Bambino, ragazzi come gli altri e figli di Dio come Gesù.
Noi in quale personaggio ci
vediamo rappresentati?
Quale personaggio vorremmo
essere?
Come abbiamo vissuto questo
Natale, ci siamo accontentati del “panettone” o abbiamo cercato e testimoniato
Gesù, come veri cristiani-missionari?
Contempliamo in ogni bimbo, anche
in quello che deve ancora nascere, un essere umano chiamato a vivere per tutta
l’eternità la stessa vita di Dio?
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