4 settembre 2012

Suor Margherita BALLA

Carissime sorelle, il giorno 2 settembre 2012 nella casa “Madre Maddalena Promis” di Las Piedras (Uruguay) il Signore della vita ha chiamato a sé la nostra cara Suor Margherita BALLANata a Santo Stefano Roero (Cuneo) il 4 giugno 1929. Professa a Pessione (Torino) il 5 agosto de 1952. Appartenente all’Ispettoria Uruguayana “Immacolata Concezione”.
Margherita, vero fiore di campo, nacque in una famiglia umile, ma ricca di fede e di preghiera. Il Signore donò ai genitori otto figli, dei quali Margherita era la quinta. Ricordava sempre con gioia il clima di famiglia dove si godeva dell’affetto reciproco. Conservava il grato ricordo degli insegnamenti della mamma che parlava ai figli di Dio e della necessità di conoscere Gesù per amarlo sempre. In questo ambiente si preparò a ricevere la prima Comunione: incontrare Gesù era la sua grande gioia e desiderava passasse in fretta la settimana per poter partecipare alla Messa la domenica. Margherita un giorno disse alla mamma che le piaceva molto stare nella casa del Signore e la mamma le rispose: “Allora devi essere come la zia suora”. Come madre Mazzarello anche lei lavorò in campagna e nei tempi difficili della guerra tutte le mattine andava a lavorare in una fattoria vicina e così guadagnare qualcosa per aiutare la famiglia.
Con la lettura del Bollettino Salesiano e il consiglio del confessore maturò la risposta alla sua vocazione. Il distacco dalla famiglia le costò molto però la scelta del Signore fu più forte e radicale. Iniziò il Postulato il 31 gennaio 1950 a Torino.
Dopo la professione venne inviata alla Casa generalizia di Torino, dove fu assistente e studente e dove maturò la sua vocazione missionaria. Il 17 settembre 1953 partì per l’Uruguay. Venne accolta a Montevideo nell’Istituto “María Auxiliadora”, che in quel tempo era Casa ispettoriale, oltre che collegio, liceo, internato, infermeria, aspirantato, ecc. Era una casa con molte attività e a suor Margherita venne affidata la dispensa. Lavorò per parecchi anni in questa casa sempre disponibile anche per l’oratorio, in una dedizione generosa e sacrificata. Nel 1964 fu tra le fondatrici della comunità di Manga, addetta alla casa di formazione dei Confratelli Salesiani di Montevideo, dove offrì il suo servizio in cucina. C’era molto da fare, oltre che affrontare una grande povertà e precarietà, ma suor Margherita non si lamentava mai, infatti i Salesiani di quel tempo la ricordano con molta riconoscenza.
Ovunque si donò incondizionalmente e con grande spirito di sacrificio. Viveva le sue lunghe giornate, che iniziavano molto presto e, nella semplicità, sapeva vivere la grazia dell’unità tra contemplazione e azione. Si distingueva per le delicate attenzioni verso ogni persona e preparava la tavola “come per Gesù”. La ricordiamo donna di molta preghiera; la vedevamo recitare il rosario continuato e sapeva farlo gustare a quante l’aiutavano nel lavoro. Aveva un grande amore per l’Eucaristia e viveva il Sacramento della riconciliazione ed era fedele e costante nella direzione spirituale. Coerente nella testimonianza di una vita di pietà solida, espressa nella donazione, passò in diverse comunità prestando il servizio di cuciniera o di dispensiera, insegnando questo lavoro a tante giovani che riuscì a promuovere e ad evangelizzare soprattutto con la testimonianza della vita.
Ebbe la gioia di far ritorno in patria e approfittare, oltre che del condividere con i familiari, anche degli incontri formativi che si offrivano alle missionarie tanto a Torino come a Roma. Amò l’Istituto e manifestò sempre affetto filiale e riconoscente verso le superiore.
La salute poco a poco si indebolì; una forte artrosi e il Parkinson la consumarono, per cui venne trasferita alla casa di riposo “Madre Maddalena Promis”. Conservò la lucidità fino alla fine e il 5 agosto partecipò alla celebrazione dei 140 anni di fondazione dell’Istituto ed ebbe la gioia di festeggiare i 60 anni di vita religiosa.
Ha sofferto molto durante la malattia, ma abbiamo ammirato la sua capacità di offerta, il sorriso e la forza d’animo che conservò fino alla fine. Immersa ora nella Pasqua definitiva, dove non c’è più né tristezza né dolore, le chiediamo di continuare ad intercedere per le vocazioni della sua tempra di cui la Chiesa e l’Istituto hanno bisogno per l’estensione del Regno di Dio.


L’Ispettrice
Suor M. Inés Wynants

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