Un gruppo di lavoro sulle
migrazioni è stato costituito ad Accra dopo cinque anni di lavoro su iniziativa
del Simposio delle Conferenze episcopali d’Africa e Madagascar (Sceam/Secam).
Il principale mandato dell’organismo sarà consigliare la Chiesa in Africa in
merito alla protezione dei diritti dei migranti sul piano nazionale, regionale
e continentale. Del gruppo faranno parte anche i segretari generali delle otto
Conferenze episcopali regionali del continente, due responsabili del
segretariato del Sceam e un rappresentante per le Caritas di ciascun paese
dell’Africa. A guidare l’organismo sarà padre Mesmin Prosper Massengo,
segretario generale delle Conferenze episcopali dell’Africa centrale (Acerac).
L’iniziativa dei vescovi
dell’Africa e del Madagascar è stata presentata nel corso di una riunione che
si è tenuta in Ghana, organizzata dalla stessa Sceam e dalla Commissione
cattolica internazionale sulla migrazione (Ccim).
I partecipanti all’incontro hanno
sottolineato l’urgenza di rivolgersi con un’attenzione particolare ai migranti
africani, che l’anno scorso rappresentavano un quinto dei 16 milioni di
migranti di tutto il mondo. Un numero destinato ad aumentare in base alle
ultime ricerche in materia: entro il 2025 potrebbe lavorare fuori dal paese
d’origine un africano su dieci. Nella categoria dei migranti bisognosi di
sostegno i vescovi fanno rientrare gli sfollati interni, gli apolidi, i
richiedenti asilo, gli studenti, i bambini, le vittime del traffico di esseri
umani e i lavoratori immigrati. Categorie spesso decisive per il futuro
economico del continente, con le rimesse inviate dall’estero che contribuiscono
alle entrate dei paesi di origine; ma che allo stesso tempo sono un fattore di
destabilizzazione per le famiglie tradizionali africane.
Il Secam è nato 42 anni fa dalla
volontà di giovani vescovi africani, dopo il Concilio Vaticano II, di parlare
con un’unica voce, e dopo la prima visita di un Papa, Paolo VI, nel cuore
dell’Africa, nel 1969 in Uganda. La segreteria dell’organismo si trova ad
Accra.
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