di Joseph Yun Li-sun
Nell’ambito del nuovo slancio missionario della Chiesa sudcoreana, p. Keye Nam è stato inviato nella capitale ceca “non solo per dare sostegno alla comunità di immigrati coreani, ma per presentare a loro la città e per presentare alla città la nostra patria”.
Praga - Un sacerdote coreano che vive a Praga "non si può limitare a fare soltanto il cappellano per i propri connazionali. Deve aiutarli anche a conoscere meglio il posto in cui vivono, fornendo nel contempo al Paese che ci ospita una visione migliore del posto da cui proviene". Ne è convinto p. Keye Nam, sacerdote cattolico che vive a Praga per dare "sostegno spirituale" ai compatrioti che vivono nella Repubblica Ceca.
Il p. Nam è convinto che
"essere ponte e luogo di incontro" fra cechi e coreani sia parte
essenziale della sua missione: "Dal punto di vista religioso, celebro
messe in tutta l'arcidiocesi di Praga. Per quanto riguarda la comunità coreana,
ci ritroviamo a San Vojtech, nel sesto distretto della capitale". Qui
vivono migliaia di immigrati dalla Corea del Sud: di questi, circa 120 sono
cattolici praticanti.
La missione del sacerdote è
iniziata a gennaio: inviato dalla diocesi di Incheon, rimarrà a Praga per
almeno i prossimi 4 anni: "Moltissimi coreani qui lavorano per la Hyundai,
la Samsung, la Lg, la Posco e tutte le altre compagnie coreane presenti nel
mercato ceco. Vengono con le loro famiglie, dato che Seoul è uno dei maggiori
investitori nell'economia locale: pensano di rimanere molto a lungo".
Per questo, p. Nam li aiuta anche
a scoprire la città dal punto di vista della vita di tutti i giorni: "È
molto difficile imparare Praga leggendo le guide. Va vissuta, per capire bene
come muoversi. E in questo modo posso anche presentare la Corea ai cechi, che
sono molto interessati al nostro stile di vita e alle nostre tradizioni".
La Chiesa cattolica coreana è una
delle più vivaci di tutto il continente asiatico. Nel corso degli ultimi 5
anni, la Conferenza episcopale coreana ha lanciato diversi programmi di scambio
con le diocesi di tutto il mondo, considerati un modo per aprire lo sguardo dei
sacerdoti coreani e per promuovere l'unità della Chiesa universale.
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