Professare la fede non è solo dire il Credo con la bocca, ma viverla nelle circostanze della vita: già conosciamo il legame tra fede e missione, credere e parlare. Però non basta: affinché la fede diventi capace di ispirare e rinnovare il vivere quotidiano occorre andare sulle strade del mondo.
Le strade evocano ogni spazio aperto e percorribile, ogni luogo, piazza, sentiero, dove l’altro può farsi vicino e dove si incrociano sguardi, parole, timori e speranze, diffidenze e nuove amicizie.
Le strade del mondo sono imprevedibili: occorre la pazienza di camminare, ma anche di comprendere chi si incontra, di vederlo come è, di impararne lingua e cultura, sentimenti e valori, restando insieme soprattutto nei tempi di crisi e di smarrimento.
Gesù ha percorso le strade della Palestina, partendo dalla Galilea, zona di confine, e talvolta si è spinto oltre. Da bambino, come ebreo fu straniero in Egitto; nel suo ministero provenire da Nazaret lo rendeva straniero in Giudea, ma anche a Nazaret l’origine da Betlemme non avrà evitato sospetti…
L’uomo Gesù sapeva stare sulle strade perché per lui, così spesso straniero, nessuno era straniero davvero. Questa è anche la vicenda dei nostri missionari e missionarie su tante strade del mondo, comprese quelle del web, dei social network, senza dimenticare quelle di chi è messo ai margini, reso quasi invisibile. Questa diventa la storia di ogni cristiano che non chiude la fede in spazi e tempi “religiosi”, ma la porta in ogni respiro della vita. Viviamola così e continuiamo ad accompagnare chi ne fa dono ad altri sulle strade del mondo.
don Gianni Cesena
Direttore nazionale
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