Lampedusa - La richiesta che il 3
ottobre diventi la "Giornata della memoria" per i morti in mare,
tutti quanti e non solo i 366 che erano sul barcone naufragato a Lampedusa. E
la necessità di andare oltre "Mare Nostrum", magari cercando di
accogliere degnamente chi sopravvive al Mediterraneo. Ieri il sindaco Giusi
Nicolini ha incontrato a Roma i vertici delle istituzioni e ha ribadito per
l’ennesima volta che non si può più far finta di niente: “Lampedusa non ce la
fa più a reggere tutti questi morti”. Nicolini ha incontrato il capo dello Stato
Giorgio Napolitano e il Presidente della Camera Laura Boldrini. E ad entrambi
ha avanzato una richiesta: fare del 3 ottobre la giornata dedicata alle vittime
del mare finite in fondo al Mediterraneo: 600 solo nell’ultimo mese, almeno
2.600 secondo l’UNHCR negli ultimi due anni. “Non sarà solo il giorno dei morti
di Lampedusa – dice il primo cittadino – ma di tutti i morti. In questo modo le
vittime diventeranno di tutti. E non ci saranno più passerelle” dei politici.
Ed è proprio a loro che è rivolto il “piano di ammissione umanitaria”
presentato ieri con il Presidente della Commissione diritti umani del Senato,
Luigi Manconi. L’obiettivo è quello di “anticipare geograficamente il punto” in
cui i fuggiaschi possano chiedere protezione, consentendo ai migranti di
avanzare la richiesta di protezione nei paesi di partenza o di passaggio.
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