Islamabad (Agenzia Fides) -
"Le indagini sull'omicidio di mio fratello Shabhaz sono, finalmente, sulla
pista giusta: è opera di talebani e di fanataci islamici. Ora aspettiamo la
cattura degli esecutori del delitto, che sono a Dubai. Il Ministro dell'Interno,
Rehman Malik, ha annunciato un mandato di cattura internazionale": è
quanto dichiara a Fides Paul Bhatti, fratello del compianto ministro cattolico
Shabhaz Bhatti, e attualmente Consigliere speciale del Primo Ministro per gli
Affari delle minoranze religiose. In un colloquio con Fides, Paul Bhatti ha
commentato i risultati dell'inchiesta del governo pakistano sui colpevoli
dell'assassinio. La Commissione di inchiesta predisposta dal Ministro
dell'Interno ha reso noto che, secondo le indagini effettuate, a organizzare
l'omicidio è stata la "Brigata 313" di Al Qaeda, conosciuta come
"armata fantasma" e guidata dal leader talebano pakistano Ilyas
Kashmiri. Secondo il rapporto della Commissione, il gruppo ha incaricato un
comandante dei talebani della provincia del Punjab, Asmatullah Mawaia, di
eliminare il ministro, e il piano è stato poi eseguito da elementi del gruppo
estremista "Tehrik-e-Islami", insieme con una fazione del gruppo
"Ghazi Force a Islamabad".
Paul Bhatti afferma a Fides:
"Dopo depistaggi e tentativi di derubricare l'omicidio a frutto di
inimicizie personali, gettando fango su mio fratello, la verità sta emergendo:
eravamo convinti che fosse stato ucciso per il suo impegno, per la difesa dei
diritti umani, dei diritti dei cristiani, per la coraggiosa denuncia contro la
legge sulla blasfemia. Ora le indagini ci danno ragione. Ne auspichiamo un
rapida conclusione, con la cattura degli esecutori materiali del crimine.
Sarebbe un buon segno per la salute dello stato di diritto in Pakistan".
"Nel rispetto del memoria di mio fratello - conclude - continueremo la sua
opera e la sua missione, lavorando per la tutela delle minoranze religiose su
tutto il territorio nazionale".
La "Brigata 313" è
l'organizzazione militare di Al Qaeda in Pakistan ed è responsabile di numerosi
attentati. Contiene al suo interno gruppi talebani e gruppi jihadisti islamici
di varia estrazione come: "Laskhar-e-Jhangvi",
"Harkat-ul-Jihad-al-Islami", "Lashkar-e-Taiba",
"Jaish-e-Mohammed", "Jundallah" ed altri. Secondo alcuni
analisti la brigata avrebbe infiltrati nell'esercito e nei servizi di
intelligence pakistani. (PA)
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