Roma - "Nonostante
situazioni a volte penose e persino drammatiche, la migrazione resta ancora,
nella sua natura fondamentale, un'aspirazione alla speranza. Affrontando i
disagi e le difficoltà che comporta un viaggio in regioni sconosciute, il migrante
inizia il suo cammino con una speranza ben precisa: costruire un nuovo futuro
per sé e per i propri cari. In prospettiva globale, il fenomeno della
migrazione può essere visto anche come un appello che coinvolge tutta
l'umanità". Sono le parole del Presidente del Pontificio Consiglio della
Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, il card. Antonio Maria Vegliò,
pronunciate in occasione dell'inizio delle attività 2012-2013 dello Scalabrini
International Migration Institute (SIMI). Nel suo intervento sul tema "L'importanza
della Costituzione Exsul Familia 60 anni dopo la sua promulgazione", il
cardinale – riferisce l’agenzia Fidees - ha evidenziato tre aspetti di questo
documento del 1952, "destinato a diventare il primo pronunciamento del
Magistero pontificio" sulla cura pastorale dei migranti, nei suoi aspetti
analitici, teologici e normativi. Rilevando che esso "è frutto del tempo
in cui è stato redatto", il Porporato ha evidenziato che il fenomeno
migratorio ha subito notevoli cambiamenti nei decenni successivi e la Chiesa, a
tutti i livelli, ha cercato di creare nuove strutture per continuare
adeguatamente il suo servizio pastorale. Il card. Vegliò ha sottolineato il
fatto che "la Exsul familia offre, in sostanza, un compendio dell'attività
della Chiesa per quanto riguarda il fenomeno migratorio" nella prima metà
del XX secolo. Quindi "l'approfondimento ermeneutico della situazione, che
il documento propone facendo tesoro dell'esperienza delle comunità ecclesiali
sul territorio e suggerendo modelli che potrebbero essere d'aiuto
nell'organizzazione della pastorale migratoria". Infine, la Costituzione
apostolica lancia uno sguardo profetico sul futuro. "Nell'attuale contesto
del fenomeno migratorio in Europa e in tutto il mondo - ha detto il porporato -
proprio come sessant'anni fa con la Exsul familia, oggi la Chiesa è chiamata a
rivedere e, ancora una volta, a fare una sintesi del suo passato... Dunque
bisogna guardare al passato per discernere ciò che è stato positivo e mettere
da parte ciò che è stato negativo".
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