New York - Ogni istante, nel mondo, ci sono persone che lasciano il
proprio Paese alla ricerca di una vita migliore o più sicura. Sono più di 214
milioni le persone in movimento nel mondo. Molti fuggono da condizioni
difficili solo per affrontare battaglie ancora più grandi, comprese violazioni
dei diritti umani, povertà e discriminazione. Per questi migranti, però, c’è
qualcosa di più che la semplice paura o l’incertezza; hanno anche “speranza,
coraggio e la determinazione di costruire una vita migliore. Con un supporto
adeguato, possono contribuire al progresso della società”. E’ quanto scrive il
Segretario generale dell’Onu in un messaggio per la Giornata Internazione del
Migrantes promossa dall’Onu e che si celebra oggi.
“L’attività migratoria – si legge
nel testo - è una questione globale che sta giustamente catturando sempre più
attenzione a livello globale. Il prossimo anno, l’Assemblea Generale delle
Nazioni Unite terrà il suo secondo Dialogo di alto livello su migrazione
internazionale e sviluppo, offrendo agli stati Membri e ai loro partner
l’opportunità di discutere le misure pratiche per facilitare la mobilità
lavorativa, rafforzare lo sviluppo sostenibile e proteggere i diritti dei
migranti, soprattutto delle donne e delle ragazze. L’attenzione ai diritti dei
migranti è soprattutto importante in questo periodo di emergenza economica e
finanziaria globale. Mentre i bilanci – prosegua la nota - nazionali si
riducono, assistiamo a misure di austerità che discriminano i lavoratori
migranti, a una retorica xenofoba che incoraggia la violenza contro i migranti
irregolari, e a proposte legislative per l’immigrazione che consentono alla
polizia di schedare impunemente i migranti. Durante le regressioni economiche,
vale la pena ricordare che tutti i settori dell’economia dipendono dai
lavoratori migranti e gli imprenditori migranti aiutano a creare lavoro”.
“Quando le politiche migratorie sono elaborate senza prestare attenzione –
proseue il segretario Onu - a vulnerabilità, emarginazione e discriminazione,
milioni di migranti si trasformano in semplice forza lavoro a buon mercato,
diventando il capro espiatorio per il fallimento delle politiche economiche e
sociali e persino delle vittime nella cosidetta guerra contro le ‘migrazioni
illegali’. Nel momento in cui la mobilità umana diventa più complessa, e i
viaggi intrapresi dai migranti si fanno più pericolosi, diventa sempre più
urgente dare vita a delle politiche nazionali sulle migrazioni che tengano
conto l’importanza del rispetto dei diritti umani. Nel cammino verso il Dialogo
di Alto Livello, spero che gli Stati Membri scelgano un approccio alla
questione dei diritti umani come elemento fondamentale per una corretta
disciplina dei flussi migratori. A livello nazionale, incoraggio ciascun Paese
ad adottare misure quali la depenalizzazione dell’immigrazione irregolare, la
creazione di alternative efficaci alla detenzione per gli immigrati irregolari,
e la garanzia che le funzioni di chi deve fornire servizi pubblici, come gli
infermieri o gli insegnanti, siano mantenute fermamente separate da quelli
delle autorità che si occupano di migrazioni. Spero inoltre che i partecipanti
al Dialogo tengano in debita considerazione la questione delle migrazioni
nell’agenda di sviluppo globale post 2015”. In occasione di questa Giornata
Internazionale invita quindi tutti gli Stati a “ratificare e dare attuazione a
tutti gli strumenti esistenti per gestire questo fenomeno” e incoraggia inoltre
tutti ad “aiutare a promuovere un dibattito creativo, pratico e di principio su
come possiamo assicurare la protezione dei diritti di tutti i migranti,
dovunque essi siano e qualunque sia il loro status”.
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