Intervenendo alla Conferenza nazionale sulle migrazioni di Washington,
il cardinale Maradiaga denuncia i drammi vissuti da profughi, rifugiati e
vittime della tratta.
E' viva l'attenzione della Chiesa
mondiale verso la situazione degli immigrati. Lunedì scorso si è aperta a
Washington una Conferenza nazionale sulle migrazioni, promossa dalla
Conferenza episcopale degli Stati Uniti (Uccbs), insieme alla Caritas locale e
alla Rete legale cattolica per l’immigrazione.
Ad aprire i lavori della
conferenza - che si tiene ogni cinque anni - è stato il card. Oscar Rodriguez
Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa e presidente della Cartitas
Internationalis, il quale ha sottolineato che i migranti sono una risorsa per
lo sviluppo umano.
“Due terzi dei giocatori di
calcio di questi Mondiali sono immigrati”, ha esordito il porporato, dicendosi
"ammirato" dal "coraggio" e dalla
"determinazione" dei numerosi migranti che intraprendono viaggi di
centinaia di migliaia di kilometri. Allo stesso Maradiaga è preoccupato dai
traumi che essi subiscono durante queste fughe dai loro paesi. “I migranti
sono soggetti ad abusi, sfruttamento e violenze - ha infatti sottolineato -. I
bambini finiscono nelle mani dei trafficanti di droga, delle organizzazioni
criminali e della tratta di esseri umani, degli ufficiali corrotti”.
“Quando vedo - ha aggiunto
Maradiaga - come reagisce la comunità internazionale alla crisi dei migranti,
mi chiedo chi siano i più spaventati: i migranti o i Paesi verso cui sono
diretti? Immaginate se San Paolo avesse cercato di entrare in Europa oggi:
sarebbe stato classificato come clandestino e rimandato a casa”.
Ringraziando quindi le agenzie
cattoliche internazionali e americane per il loro operato, l'arcivescovo di
Tegucigalpa rivolge un appello all’amministrazione degli Stati Uniti affinché possano
ratificare la Convenzione per i Diritti dell’infanzia, insistendo
sull’importanza dell’educazione. “Garantire i diritti dei bambini migranti è
l’ultimo passo - ha affermato - ma dobbiamo anche lavorare per assicurare lo
sviluppo della persona nella sua interezza con l’istruzione, la formazione e la
crescita spirituale”.
“La migrazione - ha proseguito
Maradiaga - è parte dello sviluppo umano. I migranti portano con sé competenze
e manodopera, sono una risorsa”. E devono essere valorizzati per questo, non
ridotti a merce di scambio vittime di quella tratta che più volte Papa
Francesco ha denunciato come “crimine contro l’intera umanità”. “Dobbiamo
lavorare su una legislazione contro questa piaga, per sensibilizzare i
cattolici, e non solo loro, riguardo questa triste realtà”, ha ribadito il
presidente di Caritas Internationalis.
Sul tavolo dei partecipanti alla
Conferenza nazionale sulle migrazioni, oltre al tema degli immigrati, ci sono
anche le problematiche relative alla situazione dei rifugiati e, soprattutto,
dei minori non accompagnati arrivati a 52mila negli ultimi otto mesi,
provenienti da Guatemala, El Salvador e Honduras, posti in stato di fermo negli
Stati Uniti.
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