12 luglio 2014

"San Paolo oggi in Europa sarebbe un clandestino e rimandato a casa"

Intervenendo alla Conferenza nazionale sulle migrazioni di Washington, il cardinale Maradiaga denuncia i drammi vissuti da profughi, rifugiati e vittime della tratta.

E' viva l'attenzione della Chiesa mondiale verso la situazione degli immigrati. Lunedì scorso si è aperta a Washington una Conferenza nazionale sulle migrazioni, promossa dalla Conferenza episcopale degli Stati Uniti (Uccbs), insieme alla Caritas locale e alla Rete legale cattolica per l’immigrazione.
Ad aprire i lavori della conferenza - che si tiene ogni cinque anni - è stato il card. Oscar Rodriguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa e presidente della Cartitas Internationalis, il quale ha sottolineato che i migranti sono una risorsa per lo sviluppo umano.
“Due terzi dei giocatori di calcio di questi Mondiali sono immigrati”, ha esordito il porporato, dicendosi "ammirato" dal "coraggio" e dalla "determinazione" dei numerosi migranti che intraprendono viaggi di centinaia di migliaia di kilometri. Allo stesso Maradiaga è preoccupato dai traumi che essi subiscono durante queste fughe dai loro paesi. “I migranti sono soggetti ad abusi, sfruttamento e violenze - ha infatti sottolineato -. I bambini finiscono nelle mani dei trafficanti di droga, delle organizzazioni criminali e della tratta di esseri umani, degli ufficiali corrotti”.
“Quando vedo - ha aggiunto Maradiaga - come reagisce la comunità internazionale alla crisi dei migranti, mi chiedo chi siano i più spaventati: i migranti o i Paesi verso cui sono diretti? Immaginate se San Paolo avesse cercato di entrare in Europa oggi: sarebbe stato classificato come clandestino e rimandato a casa”.
Ringraziando quindi le agenzie cattoliche internazionali e americane per il loro operato, l'arcivescovo di Tegucigalpa rivolge un appello all’amministrazione degli Stati Uniti affinché possano ratificare la Convenzione per i Diritti dell’infanzia, insistendo sull’importanza dell’educazione. “Garantire i diritti dei bambini migranti è l’ultimo passo - ha affermato - ma dobbiamo anche lavorare per assicurare lo sviluppo della persona nella sua interezza con l’istruzione, la formazione e la crescita spirituale”.
“La migrazione - ha proseguito Maradiaga - è parte dello sviluppo umano. I migranti portano con sé competenze e manodopera, sono una risorsa”. E devono essere valorizzati per questo, non ridotti a merce di scambio vittime di quella tratta che più volte Papa Francesco ha denunciato come “crimine contro l’intera umanità”. “Dobbiamo lavorare su una legislazione contro questa piaga, per sensibilizzare i cattolici, e non solo loro, riguardo questa triste realtà”, ha ribadito il presidente di Caritas Internationalis.
Sul tavolo dei partecipanti alla Conferenza nazionale sulle migrazioni, oltre al tema degli immigrati, ci sono anche le problematiche relative alla situazione dei rifugiati e, soprattutto, dei minori non accompagnati arrivati a 52mila negli ultimi otto mesi, provenienti da Guatemala, El Salvador e Honduras, posti in stato di fermo negli Stati Uniti.


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