Nel Messaggio ai partecipanti al Seminario sulle migrazioni in Messico,
il Papa richiama l'attenzione sul dramma dei bambini migranti non accompagnati
“Nonostante il grande flusso di
migranti presente in tutti i Continenti e in quasi tutti i Paesi, la migrazione
viene ancora vista come emergenza, o come un fatto circostanziato e sporadico,
mentre è ormai divenuto un elemento caratteristico e una sfida delle nostre
società”.
Esordisce così Papa Francesco nel
messaggio inviato al Seminario sulle migrazioni in corso a Città del Messico,
“Coloquio México-Santa Sede sobre movilidad humana y desarrollo”, che vede la
partecipazione del cardinale Segretario di Stato vaticano Pietro Parolin.
“La globalizzazione è un fenomeno
che ci interpella – osserva il Papa - specialmente in una delle sue principali
manifestazioni qual è l’emigrazione”. Un fenomeno, questo, “che porta con sé
grandi promesse insieme a molteplici sfide”. E anche molteplici drammi –
sottolinea il Pontefice - considerando che “molte persone costrette
all’emigrazione soffrono e, spesso, muoiono tragicamente; molti dei loro
diritti sono violati, sono obbligati a separarsi dalle loro famiglie e
purtroppo continuano a essere oggetto di atteggiamenti razzisti e xenofobi”.
Di fronte a tale situazione, “è
necessario un cambio di atteggiamento verso i migranti e rifugiati da parte di
tutti”, afferma Bergoglio ribadendo quanto già espresso nel Messaggio per la
Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato 2014.
È necessario, cioè, “il passaggio
da un atteggiamento di difesa e di paura, di disinteresse o di emarginazione”,
insomma dalla “cultura dello scarto”, ad un atteggiamento che abbia alla base la
“cultura dell’incontro”, “l’unica – dice il Papa - capace di costruire un mondo
più giusto e fraterno, un mondo migliore”.
In particolare, il Santo Padre
richiama l’attenzione sulle decine di migliaia di bambini che emigrano soli,
non accompagnati, per sfuggire alla povertà e alla violenza. Una categoria di
migranti, questa, che, “dal Centroamerica e dal Messico attraversa la frontiera
con gli Stati Uniti d’America in condizioni estreme, in cerca di una speranza
che la maggior parte delle volte risulta vana”.
Una categoria che continua ad
aumentare di giorno in giorno, assumendo sempre più i tratti di una vera e
propria “emergenza umanitaria”. In tal contesto, dice il Papa, il “primo,
urgente intervento” è che “questi minori siano accolti e protetti”. “Tali
misure, tuttavia, non saranno sufficienti – aggiunge - ove non siano
accompagnate da politiche di informazione circa i pericoli di un tale viaggio
e, soprattutto, di promozione dello sviluppo nei loro Paesi di origine”.
L’appello va quindi a tutta la Comunità Internazionale affinché, di fronte a
questa sfida, “possano essere adottate nuove forme di migrazione legale e
sicura”.
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