Il numero da non dimenticare è il
dodici. Come quello degli Apostoli, ma anche come quello dei mesi di durata
dell’iniziativa. Il progetto si chiama "12xLui", ed è stato lanciato
dalla Pastorale Universitaria della Pontificia Università Lateranense. Nei prossimi
12 mesi, 12 studenti partiranno per altrettanti luoghi di missione sparsi nei
cinque continenti.
La particolarità dell’iniziativa
è che nessuno di loro conoscerà in anticipo la destinazione del proprio impegno
missionario. La proposta, infatti, si distingue per la disponibilità
incondizionata richiesta ai partecipanti di aderire con fede e spirito di
servizio all’iniziativa.
“Solo durante la cosiddetta
"Messa di invio" – spiega il cappellano dell’Università don Mirko
Integlia - i giovani in partenza vengono a sapere la loro destinazione che
devono, appunto, accettare incondizionatamente in spirito di vero servizio. I
luoghi di destinazione? Quelli delle periferie del mondo, tanto cari al cuore
di papa Francesco”.
Il primo studente a partire sarà
proprio il vice Direttore della Pastorale: Fabio Massimo Battaglia, di 24 anni,
laureando nella facoltà di Diritto Civile. Proprio ieri, in una cappella
Universitaria gremita di studenti, ha ascoltato trepidante il luogo in cui si
recherà nel prossimo mese di aprile.
“Caro Fabio Massimo, il Signore
Gesù ti invia a servire la comunità cristiana della diocesi di Trichur (India
meridionale) sotto la guida dell’arcivescovo Andrews Thazhath” ha annunciato,
al termine dell’omelia, Don Mirko, al quale abbiamo chiesto come saranno scelti
e di cosa si occuperanno i giovani “missionari”: “La selezione avviene dopo un
accurato percorso di discernimento e di preparazione con gli studenti laici
della Pontificia Università Lateranense che chiedono di partecipare al progetto
– dice don Mirko - I ragazzi saranno impegnati in una attività di
servizio e di evangelizzazione per un periodo breve o lungo, a seconda dei loro
piani di studi e della intensità dei loro impegni accademici; utilizzeremo
soprattutto i periodi estivi di vacanza”.
Ed è molto interessante sentire
anche la testimonianza del giovane Fabio Massimo che spiega così le ragioni
della sua scelta. "Ho sempre pensato di voler lasciare il mondo un
po' migliore di quello che ho trovato, e questo è sicuramente un buon passo per
contribuire a questo mio desiderio! Agire nel nostro piccolo, con umiltà ed
impegno; mettersi in gioco, servire il prossimo senza pretese,
incondizionatamente, essere sempre pronti a donare e non a possedere. Queste
sono le caratteristiche fondamentali di questa scelta, in una società sempre
più individualista è bello far parte di un progetto che mette al centro
l'altro, un mio fratello: chiunque esso sia e ovunque si trovi”.
L’iniziativa “12XLui” è stata
incoraggiata e sostenuta dal Rettore della Pontificia Università Lateranense,
il vescovo Enrico dal Covolo per il quale tale esperienza missionaria è da
considerare “altamente formativa per la coscienza personale e spirituale di
ogni singolo studente. In particolare il “gioco” di accettare una missione a
“sorpresa” educa i giovani alla gratuità dell’amore e alla spontaneità del
gesto missionario. E l’azione svolta nei Paesi di destinazione raggiunge un
duplice obiettivo: quello di portare una presenza di carità e di amore nelle cosiddette
periferie dell’esistenza, e quella di rappresentare per ciascun giovane un
momento di crescita indimenticabile e d’inestimabile valore”.
Niente male per un’iniziativa che
non a caso è considerata da tutti i ragazzi un vero e proprio “Erasmus della
fede”.
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