Santa Fe – “Lo spirito
missionario non è evasione dai miei obblighi e dalle mie relazioni, ma
testimonianza generosa della mia fede nel concreto della mia vita quotidiana”:
lo afferma Sua Ecc. Mons. José María Arancedo, Arcivescovo di Santa Fe de la
Vera Cruz, nel suo messaggio per la Quaresima intitolato “Conversione e
Missione”.
Nel testo, pervenuto all’Agenzia
Fides, l’Arcivescovo sottolinea che “un tema centrale della vita cristiana è
quello della conversione, che in modo particolare ci viene presentato dalla
Chiesa in Quaresima”. Nella nostra condizione umana, la conversione non si
realizza una volta per sempre, ma dobbiamo vivere costantemente in uno stato di
conversione, in quanto “il livello della vita cristiana dipende dal suo spirito
di conversione”.
“La cultura attuale tende a
chiuderci nell’individualismo” sottolinea l’Arcivescovo, e in questo modo “si
indebolisce la presenza della Chiesa nel mondo”, in quanto privatizziamo la
fede. La santità necessita della conversione personale, che è la fonte di una
Chiesa "in uscita", missionaria.
“Essere parte viva, attiva e
impegnata nella Chiesa è segno di conversione e di maturità nella fede –
prosegue il messaggio -. La fede ha una dimensione essenziale che è la
missione. La fede non è un dono da conservare, è una grazia da vivere e
comunicare”.
Quindi Mons. Arancedo sottolinea
tre aspetti che caratterizzano la fede vissuta in chiave missionaria: la gioia,
la comunione ecclesiale e la carità. Lo spirito missionario “non esclude la
gioia per la vita, la famiglia, l’amicizia; al contrario, la fede dà un
significato nuovo a tutto quello che facciamo perché il suo centro è Gesù
Cristo” “La mancanza di spirito missionario può essere la mancanza di una
comunione basata sulla fede – prosegue l’Arcivescovo -. Questa dimensione
missionaria della fede dovrebbe essere presente nella nostra riflessione di
Quaresima, quando mi esamino come membro della mia comunità concreta”. Infine
ricorda che “la carità come espressione di Dio è segno di una Chiesa in chiave
missionaria” in quanto “la carità dà forza, fertilità e credibilità allo
spirito missionario della Chiesa”.
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