Yogyakarta – L'importanza di
valori come pluralismo, rispetto delle minoranze, tolleranza, dialogo, unità
tra i fedeli delle diverse fedi: sono queste le parole-chiave echeggiate
durante il Congresso dei musulmani indonesiani, tenutosi a Yogyakarta nei
giorni scorsi.
Come appreso da Fides, l’evento
ha riunito le maggiori organizzazioni islamiche indonesiane, come
“Muhammadiyah”, "Nahdlatul Ulama" e il “Consiglio degli Ulema
indonesiani”, organizzatore dell’incontro, per riflettere sull’islam
all’interno e all’esterno dell’arcipelago indonesiano.
Sono intervenuti leader religiosi
musulmani, studiosi e accademici, nonché ministri e alti funzionari di stato,
tra i quali il presidente dell’Indonesia, Joko Widodo, che ha detto:
“L’Indonesia è una nazione moderata, in cui si vive il rispetto reciproco tra
credenti”.
Il Congresso, convocato ogni
cinque anni, ha ribadito che l’islam indonesiano può servire come modello, a
livello internazionale, per mostrare una “società armoniosa” in cui i musulmani
vivono e lavorano in pace, accanto a persone di altre fedi.
Din Syamsuddin, leader
dell’organizzazione “Muhammadiyah”, ha rimarcato che “il pluralismo è molto
buono, in quanto presenta alcune sfumature di differenza, così come sfumature
di uguaglianza”.
Syamsuddin ha espresso l’auspicio
che “le differenze non dividano i musulmani indonesiani” e che tutti i credenti
“non abbiano pregiudizi verso le differenze”.
Secondo il Ministro indonesiano
per gli Affari religiosi, Lukman Hakim Saifuddin, che ha parlato all’assemblea,
“il Congresso può essere una guida nel tracciare come l'armonia interreligiosa
sia possibile tra le sfide globali di oggi”. Sul piano interno, il ministro ha
ricordato “il diritto costituzionalmente garantito agli indonesiani di tutte le
religioni, culture ed etnie, di praticare la loro fede liberamente e
pacificamente”. Guardando oltre frontiera, ha aggiunto: “il resto del mondo può
imparare dall'esempio di pluralismo che si vive in Indonesia”, ricordando il
principio guida di “unità nella diversità”, perno della convivenza nazionale,
in un paese caratterizzato da numerose etnie, culture e religioni diverse.
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