4 febbraio 2015

AFRICA/SUD SUDAN - Anno della Vita Consacrata: i religiosi impegnati a curare le ferite della guerra civile

Juba - “Invitiamo tutti a celebrare questo Anno in un modo speciale, per il dono della vita consacrata e missionaria, e per condividere la nostra chiamata con il popolo, specialmente con i più giovani”. È l’appello lanciato dall’Associazione dei Superiori degli Istituti Religiosi del Sud Sudan in una lettera per l’Anno di Vita Consacrata.
Nel documento, inviato all’Agenzia Fides, si sottolinea che “i giovani e i bambini costituiscono la maggioranza della popolazione del Paese (quasi il 70%)”. Per questo gli Istituti Religiosi operanti in Sud Sudan hanno a cuore la loro formazione umana e spirituale, curando in particolare la loro vocazione.
La Lettera ricorda che il Sud Sudan dal 15 dicembre 2013 è sconvolto dalla guerra civile, che “ha causato la morte di migliaia di nostri fratelli e sorelle. Oltre alle migliaia di morti, siamo stati testimoni di terribili distruzioni materiali, specialmente negli Stati di Jonglei, Upper Nile e Unity”. Il conflitto, sottolineano i Superiori degli Istituti Religiosi, “ha pure sconvolto le strutture sociali, le relazioni tradizionali e culturali che esistevano tra le nostre comunità”.
Per curare le ferite della guerra, gli Istituti Religiosi presenti in Sud Sudan si sono impegnati a costituire a Juba un Centro per la formazione umana e spirituale, la cura dei traumi e la costruzione della pace, definito “la nostra umile e profetica risposta alle necessità del Popolo di Dio e della Chiesa in Sud Sudan”.


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