9 gennaio 2019

Suor Enedina FELISIO

Carissime sorelle, il 5 gennaio 2019, dalla comunità “Maria Ausiliatrice” di Giaveno (Torino), è stata chiamata alla Casa del Cielo la nostra carissima Suor Enedina FELISIO.
Nata ad Avigliana (Torino) il 23 febbraio 1929.
Professa a Pessione (Torino) il 5 agosto 1948.
Appartenente all’Ispettoria Piemontese “Maria Ausiliatrice” - Italia.
Enedina era la secondogenita di tre sorelle e un fratello. In famiglia, soprattutto dalla sua santa mamma, ricevette esempi di fede e di pratica assidua della carità cristiana. I genitori, semplici operai, solo a Enedina avevano potuto offrire la possibilità di frequentare la scuola nella nostra casa “Maria Ausiliatrice” di Giaveno. La sorella primogenita Michelina, desiderando diventare FMA, l’aveva preceduta di due anni in noviziato, ma poi non aveva proseguito per motivi di salute. Enedina venne accolta nell’Istituto appena quindicenne. Dopo l’aspirantato e il postulato a Torino, nell’agosto 1946 iniziò il noviziato a Pessione. In precedenza aveva avuto la grazia di incontrare il Salesiano don Giorgio Serié, considerato da tutti un santo direttore spirituale, che aveva fatto per lei una predizione particolare, salutandola con un enigmatico: “Ci rivedremo oltre Oceano!”. Da novizia, su invito della Maestra, aveva rivolto alle superiore la domanda missionaria. Mentre alcune sue compagne l’avevano scritta con seria convinzione, suor Enedina l’aveva fatta in maniera goliardica, quasi scherzando... Di tutte quelle aspiranti missionarie, però, solo la sua domanda fu accolta e venne mandata “oltre Oceano”, come le aveva predetto don Serié.
Dopo la prima professione, a Torino “Maria Ausiliatrice” n. 27 conseguì il Diploma di Maturità Magistrale e nello stesso anno, il 22 settembre 1949, partì per il Venezuela. Dal 1949 al 1967 visse a Teques e a Caracas Altamira come insegnante, assistente e vicaria. Nel frattempo, continuò a studiare per convalidare i suoi titoli, conseguendo la Laurea in Lettere. Nel 1967 fu richiamata a Torino nell’allora Casa Generalizia come traduttrice e schedatrice per il lavoro di preparazione al Capitolo Generale Speciale. Trasferita la Casa Generalizia a Roma, dal 1969 al 1971 fu tra le esperte al XV Capitolo Generale e poi Delegata Internazionale di Pastorale Giovanile. Nel 1971 ritornò definitivamente in Piemonte, nella casa di Rivalta.
Nel triennio trascorso a Roma aveva conseguito il Diploma di Sociologia Religiosa. Tornando a Torino, frequentò le lezioni di Teologia Biblica tenute dal Salesiano don Carlo De Ambrogio. Sotto la sua guida, suor Enedina iniziò l’animazione biblica sia per le consorelle, sia per altre religiose, giovani e laici. Questa diventò la sua missione specifica. Infatti, per tanti anni si dedicò con impegno e amore a far conoscere e apprezzare la Parola di Dio. Nelle comunità “Madre Mazzarello” e “S. Cuore” di Torino, evangelizzava con la catechesi, l’insegnamento, l’animazione liturgica, formando gruppi per la condivisione della Parola di Dio anche con le allieve della scuola. Nelle comunità di Rivalta, Rivoli e Torino “S. Giuseppe”, dedite alle opere parrocchiali, continuò ad essere missionaria della Parola di Dio in tanti modi. Nel 1980 fece parte del Consiglio diocesano e regionale USMI (Unione Superiore Maggiori d’Italia) e in questo ambito, fino al 2001, fu insegnante nella Scuola Intercongregazionale per Religiose, Juniores e Novizie.
L’amore per la Parola si traduceva in un concreto interessamento per le giovani più povere. Suor Enedina non temeva di cercarle e avvicinarle ai margini delle strade e di aiutarle concretamente a trovare un lavoro onesto, anche con il rischio di dover affrontare i loro “protettori”. Fu una delle prime FMA a dedicarsi all’accoglienza delle giovani immigrate peruviane nella casa “Madre Mazzarello” di Torino e alla loro integrazione nel mondo del lavoro. Il suo slancio missionario, in particolare la sua passione per la diffusione del Vangelo, sembrava non avere limiti, neppure con l’avanzare dell’età.
Nel 2014, per necessità di salute, dovette essere accolta nella comunità di Giaveno, in riposo. Non le è stato facile, neanche in questa circostanza, superare il suo carattere un po’ trasgressivo e critico. Ma gradualmente il Signore le ha fatto sentire la Sua presenza che aveva sempre cercato nella Parola. Pian piano acconsentì a scrivere con la vita crocifissa una pagina evangelica proprio sua, benché imprevista.
Il suo cammino di docilità si è reso visibile soprattutto negli ultimi due mesi, in cui fisicamente si sono alternati giorni di agonia e altri di miglioramento. Allora riconosceva con gratitudine il servizio fraterno che le veniva donato dalle consorelle e dalle collaboratrici laiche. Era soprattutto confortata dalle frequenti visite della sorella Susanna, che le dimostrava l’affetto e la grande sintonia spirituale che avevano condiviso per tutta la vita. Alla Vigilia dell’Epifania brillò ai suoi occhi la Luce splendida del Signore, svelata al suo sguardo per l’eternità.

L’Ispettrice
Suor Elide Degiovanni

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