Carissime sorelle, la sera del 30 agosto 2016, dalla
casa “S. Giuseppe” di Torino, il Signore ha chiamato alla Patria del Cielo la
nostra carissima Suor Angela DallefratE. Nata a Loria (Treviso) 30 gennaio 1928. Professa a Casanova di Carmagnola (Torino) il 5 agosto 1950. Appartenente
all’Ispettoria Piemontese “Maria Ausiliatrice” – Italia.
“Ringrazio la Madonna perché mi è stata mamma del
Cielo e della Terra”, affermava
suor Angela ricordando la sua lunga vita e la sua famiglia.
Era nata in una bella famiglia
patriarcale di contadini cristiani, per i quali il lavoro, l’educazione
cristiana dei figli e la preghiera erano le cose importanti. Ricordava che il
papà portava in braccio lei, la più piccola, mentre teneva i suoi tre fratelli
e la sorella sull’unica bicicletta per accompagnarli a Messa. Naturalmente lui
andava a piedi, servendosi della bicicletta come una solida macchina! Papà morì
quando il fratello maggiore aveva nove anni e lei solo tre anni. Ben presto
anche la mamma si ammalò e così, a dieci anni, si ritrovò orfana di entrambi i
genitori. Gli zii e molti benefattori, tra cui il farmacista del paese, le
Suore Salesie e i Padri Camilliani si presero cura di lei, dei suoi fratelli e
della sorella.
Ricordava ancora: “Avevo 13 anni circa quando andai a
Buttigliera d’Asti, accolta presso una famiglia come bambinaia. I miei signori
mi permettevano di vivere la vita cristiana: la domenica potevo andare a Messa
e frequentare le Suore del Cottolengo, dove c’era l’Oratorio e il catechismo”.
La vicinanza con il Colle don
Bosco fu l’occasione provvidenziale di cui si servì la Madonna per orientare la
sua scelta vocazionale. Suor Angela raccontava di essere diventata FMA dopo
aver fatto un sogno in cui aveva visto tante suore vestite come le FMA del
Colle. Proprio ai Becchi incontrò un missionario uruguaiano che la condusse
dalla direttrice suor Teresa Frassà. La sua accoglienza festosa la conquistò.
Dopo quell’incontro intensificò la preghiera alla Madonna, perché le facesse
capire la sua strada. Quando poi decise di entrare, ne parlò col fratello
‘tutore’ della famiglia e con lui si presentò all’Ispettrice, “Che – scrive - ci fece un’accoglienza squisita a Torino, in Via Cumiana”.
Nel 1948 i signori presso i quali
aveva lavorato dai tredici anni, l’accompagnarono ad Arignano in Aspirantato. Proseguì
la sua formazione con il Postulato a Torino “Madre Mazzarello” e il Noviziato a
Casanova, dove fece la prima professione.
Trascorso l’anno di preparazione a
Torino “Madre Mazzarello”, nel 1951 partì
per la missione del Brasile. Visse
per otto anni a Recife, prestando il suo servizio di cuoca e sacrestana;
purtroppo però dovette rientrare in patria per gravi problemi di salute.
Continuò la missione nell’Ispettoria
di origine. Dopo alcuni anni di riposo e di cura, nelle case di Torino “Madre
Mazzarello” e di Torino Cavoretto, tornò a donarsi senza riserve nonostante la
fragilità fisica, dedicandosi al servizio di portineria e alla sacrestia, a
Castelnuovo Nigra, ad Aglié e a Torino “S. Giuseppe”. Fino al 2010 rimase in
piena attività, si dimostrò sempre molto abile, precisa, cortese e premurosa
con tutti. Accogliente e comunicativa, fine nel tratto, sapeva suscitare
simpatia e generosità nella gente con cui veniva a contatto.
Era vivamente partecipe della
vita comunitaria, esprimeva con franchezza il suo pensiero; intelligente e
capace, si rendeva utile portando avanti con responsabilità i compiti che le
erano affidati. Sapeva cogliere le necessità delle sorelle ed offriva
volentieri la sua compagnia alle ammalate gravi.
Accolse con dignità e distacco
l’inazione, quando si rese conto di non poter più offrire neanche il minimo
aiuto. Per qualche tempo si dedicò ancora a preparare lavoretti a uncinetto o
altro perché la direttrice avesse piccoli doni da offrire. Negli ultimi tre
anni poté dedicarsi più a lungo alla preghiera, sostando in cappella o in
corridoio, con abbandono confidente.
Aveva confidato ad una sorella: “Ho fatto l’esperienza tangibile della
protezione di Maria Santissima. Ho toccato con mano il suo sostegno per
mantenermi fedele alla mia vocazione”.
Con la nostra preghiera ora
affidiamo alla bontà materna di Maria, questa sua figlia cha a Lei si è
affidata fin dai più teneri anni.
L’Ispettrice
Suor Elide
Degiovanni
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