4 marzo 2015

Ecologia, Giustizia e Pace

La Fondazione Carlo Maria Martini, in collaborazione con Aggiornamenti Sociali, Acli Lombardia e Acli Milanesi propone un ciclo di incontri su altrettante parole chiave del nostro tempo, facendo tesoro dell'eredità preziosa, del pensiero, della testimonianza e dell'insegnamento del cardinal Martini.
Ecologia, giustizia e pace: attualità del pensiero di Carlo Maria Martini nella Chiesa di papa Francesco: questo il titolo del ciclo, che ha avuto inizio l'ultimo 20 febbraio, nella Sala Ricci della Fondazione Culturale San Fedele, con un focus sui temi ambientali.
Il ciclo proseguirà il 6 e il 20 marzo con analoghi approfondimenti sui temi, rispettivamente, della giustizia e della pace (incontri presso Acli Milanesi e Acli Lombardia). Il 6 marzo interverranno Lucia Castellano, Raffaello Ciccone, Valerio Onida e Marco Vergottini; il 20 marzo Franco Agnesi, Giovanni Bianchi, Eliana Briante e Luca Fallica.
All'iniziativa aderiscono anche Caritas Ambrosiana, Centro Ecumenico Europeo per la Pace, Circoli Dossetti, Città dell’uomo, Fondazione Culturale San Fedele, Fondazione Lazzati e Rosa Bianca.


Proponiamo qui di seguito un brano del Cardinale Martini sul rapporto tra etica e ambiente.

Etica e ambiente

«L'occhio contemplativo dell'uomo biblico vede il mondo come una casa amorevolmente preparata da Dio per l'uomo, un segno della sua provvidente bontà e contemporaneamente della sua luminosa bellezza e della sua sapiente verità.
Non c'è dubbio che sia una visione antropocentrica, nel senso che riconosce una differenza essenziale tra l'uomo e il resto del creato; l'uomo è il destinatario privilegiato della parola di Dio, solo lui ne è alleato e come l'immagine (parola-chiave della Scrittura nelle sue prime pagine).

Da qui deriva la particolare dignità dell'uomo. Ciò non significa che la realtà non umana venga abbassata al rango di materia bruta, a semplice strumento il cui valore e senso sta nella sua utilità per l'uomo. La rigida bipartizione della realtà in persone da un lato e in cose dall'altro (così familiare alla cultura moderna) non ha fondamento nella visione biblica e cristiana, e prima ancora nella stessa esperienza razionale. La realtà infraumana costituisce, invece, un universo vario e complesso, in cui ogni essere, in modo e misura differenti, è manifestazione della verità, della bellezza, della bontà di Dio, e quindi possiede un proprio senso, un valore intrinseco, una caratteristica dignità. Anche a questo riguardo dobbiamo sfuggire alla tentazione delle ideologie riduttive e semplificanti, tentazione in cui si cade quando a un unilaterale antropocentrismo si oppone un biocentrismo o ecocentrismo indiscriminato e altrettanto unilaterale.

Il senso della differenza, cioè la capacità di percepire il valore specifico di ogni realtà, la sua caratteristica dignità, anzitutto ovviamente quella che compete all'essere umano, è condizione necessaria per una plausibile etica dell'ambiente. La questione etica è essenzialmente un problema di discernimento della qualità, non tanto di incremento della quantità. E il problema ambientale la ripropone con particolare urgenza e gravità».

(tratto da Carlo Maria Martini, Non temiamo la storia, Piemme 1992)


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