Città del Vaticano - Nei casi di
alcune delle situazioni difficili, ad esempio di coppie di rifugiati o di
migranti, la Chiesa dovrebbe offrire anzitutto un supporto materiale e
psicologico, aiutando l’istruzione e la prevenzione degli abusi o sfruttamenti
dei minori”. È quanto si legge nell’”Instrumentum laboris” del Sinodo
sulla famiglia, diffuso oggi in vista dell’Assemblea generale straordinaria,
prima tappa del primo Sinodo convocato da Papa Francesco, che si svolgerà ad
ottobre. Nel caso dei “nomadi” - spiega il documento - che in
genere chiedono il sacramento del battesimo per i loro figli, “le Chiese
particolari dovrebbero impegnarsi più intensamente per un accompagnamento
spirituale della famiglia, perché possa completarsi l’intero arco di iniziazione
cristiana”.
Il testo è strutturato in tre
parti. La prima è dedicata al Vangelo della famiglia, tra disegno di Dio e
vocazione della persona in Cristo, orizzonte entro il quale si rileva la
conoscenza e la ricezione del dato biblico e dei documenti del Magistero della
Chiesa, incluse le difficoltà, tra le quali la comprensione della legge
naturale. La seconda tratta le varie proposte di pastorale familiare, le
relative sfide e le situazioni difficili. La terza parte è dedicata
all’apertura alla vita e alla responsabilità educativa dei genitori, che
caratterizza il matrimonio tra l’uomo e la donna, con particolare riferimento
alle situazioni pastorali attuali.
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