Il presidente Belletti: "La famiglia, oltre ad essere spinta verso la
migrazione, è anche fattore di integrazione e stabilizzazione per i
migranti"
ROMA - “Chi ha pianto per la morte di questi fratelli e sorelle? Chi ha
pianto per queste persone che erano sulla barca? Per le giovani mamme che
portavano i loro bambini? Per questi uomini che desideravano qualcosa per
sostenere le proprie famiglie?”. Papa Francesco ha insistito molto, durante il
suo pellegrinaggio a Lampedusa sulla dimensione familiare dei viaggi della
speranza e delle tragedie che talvolta ne derivano.
«Spesso i percorsi migratori sono “progetti familiari” di ricongiungimento
o di esodo dalla povertà» afferma Francesco Belletti, presidente del Forum
delle Associazioni Familiari. «È quindi in chiave familiare che il fenomeno
immigrazione va letto ed affrontato. La famiglia, oltre ad essere spinta verso
la migrazione è anche fattore di integrazione e stabilizzazione per i migranti,
fattore insostituibile di protezione per ogni persona e di promozione di
responsabilità sociale. Il ricongiungimento familiare deve dunque essere
considerato strumento strategico per migliorare la qualità dei processi di
integrazione e di responsabilizzazione delle persone migranti.
Un obiettivo per i migranti ma anche per le popolazioni che li accolgono.
Per questo rinnoviamo la proposta avanzata dal Forum alla Conferenza della
famiglia del 2010 di aprire percorsi preferenziali per l’immigrazione di nuclei
familiari e comunque di facilitare i ricongiungimenti ma anche di promuovere
percorsi che portino al riconoscimento del diritto di cittadinanza ai nuclei
familiari stabilmente residenti in Italia.
Così come è urgente una soluzione di rapida inclusione per riconoscere la
cittadinanza ai bambini che, nati nel nostro Paese da genitori stranieri,
crescono in tutto e per tutto da italiani, nelle nostre scuole, nei nostri
oratori, nelle nostre squadre giovanili di calcio, pallavolo, ecc». «Il
“familiare”conclude Belletti «è un linguaggio universale che aldilà delle
culture e dei costumi, unisce e crea condivisione. La condivisione crea
integrazione e convivenza pacifica».
Nessun commento:
Posta un commento