Alì, giovane studente siriano e altri 30 connazionali musulmani sono in Piazza S. Pietro per salutare il nuovo pontefice. L'appello al papa per spingere alla riconciliazione le fazioni che stanno combattendo in Siria.
Città del Vaticano - "Spero che Francesco sosterrà la pace in tutto il mondo soprattutto in Siria, da oltre due anni devastata dalla guerra civile e dal conflitto fra alauiti e sunniti. Noi musulmani siriani siamo qui a Roma per dare il nostro saluto al nuovo papa e invitarlo a non dimenticarsi della Siria ". È quanto afferma ad AsiaNews Alì, giovane studente siriano di religione musulmana di Damasco. Il ragazzo è giunto in S. Pietro sventolando la bandiera siriana insieme a un gruppo di 30 connazionali a Roma da pochi mesi. Essi sottolineano che in questi anni di guerra il Papa Benedetto XVI è stata l'unica figura che ha sempre ricordato le sofferenze dei siriani a tutto il mondo, e sperano che anche Francesco abbia la stessa sensibilità e sia un esempio per i capi di Stato e i governi di tutto il mondo.
"In Siria - racconta Alì - l'odio sta dilagando fra sunniti e sciiti. La speranza è che il nuovo papa con le sue parole di pace riesca a toccare i cuori di tutte le fazioni che combattono, spingendole ad abbandonare le armi e a iniziare una fase di riconciliazione. Molti siriani non appoggiano un governo basato sulla religione, come invece vogliono gli estremisti che mirano alla costruzione di uno Stato islamico".
"Milioni di siriani come me - conclude- desiderano la pace e il rispetto fra le religioni e sono contrari all'atteggiamento di molti Paesi stranieri che stanno sfruttando la nostra situazione di instabilità, mettendo una fazione contro un'altra. Per questo oggi siamo qui in piazza S. Pietro: chiediamo al papa di aiutarci e sostenerci a diffondere nel nostro Paese un messaggio di pace e porre fine a questa guerra fratricida".
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