(MISNA - Italia). In cinque giorni più di 5.000 migranti originari
della Tunisia hanno raggiunto le coste dell’isola siciliana di Lampedusa,
situata a 138 chilometri dal paese del Nord Africa, mentre le autorità tunisine
avrebbero bloccato tra 1000 e 1500 cittadini intenti a raggiungere il vecchio
continente. Lo riferiscono fonti di sicurezza locale citate dal quotidiano
‘Effadah’ (‘Le Matin’) precisando che il governo di transizione ha già
dispiegato rinforzi sul terreno per bloccare il flusso di migranti in partenza
dalle coste tunisine. Il portavoce del nuovo esecutivo, Taïeb Baccouche, ha
accolto come “inaccettabile” l’ipotesi avanzata nelle ultime ore dal ministro
degli Interni, Roberto Maroni, cioè il dispiegamento di soldati italiani a
Tunisi per lottare all’immigrazione clandestina, insistendo che “il controllo
del nostro littorale è di competenza esclusiva delle autorità tunisine”. Mentre
Roma teme di dover affrontare una nuova “crisi umanitaria”, il governo della penisola
ha già decretato lo stato di emergenza e chiesto formalmente l’intervento della
pattuglia europea ‘Frontex’. Da Bruxelles il commissario dell’Unione Europea
responsabile della sicurezza, Cecilia Malmström, ha annunciato che sono al
vaglio dei 27 Stati membri misure di sostegno all’Italia per fronteggiare la
nuova ondata di migranti. A un mese dall’uscita di scena del contestato
presidente tunisino, Ben Ali, il capo della diplomazia dell’UE, Catherine
Ashton, è attesa nelle prossime ore a Tunisi per avviare colloqui con il nuovo
governo di transizione sia sulle riforme democratiche che sulla questione della
partenza di migliaia di cittadini tunisini. Da metà gennaio l’Alto
commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) ha registrato a Lampedusa 4500 nuovi
clandestini: con un ‘ponte aereo’ vengono trasferiti verso centri di prima
accoglienza in Sicilia e in Calabria visto che quello di Lampedusa non è più
operativo. Secondo testimonianze raccolte dall’Unhcr i migranti tunisini sono
in fuga dalla povertà e dall’insicurezza. [VV]
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