15 febbraio 2011

A Lampedusa prosegue ondata sbarchi migranti Tunisini


(MISNA - Italia). In cinque giorni più di 5.000 migranti originari della Tunisia hanno raggiunto le coste dell’isola siciliana di Lampedusa, situata a 138 chilometri dal paese del Nord Africa, mentre le autorità tunisine avrebbero bloccato tra 1000 e 1500 cittadini intenti a raggiungere il vecchio continente. Lo riferiscono fonti di sicurezza locale citate dal quotidiano ‘Effadah’ (‘Le Matin’) precisando che il governo di transizione ha già dispiegato rinforzi sul terreno per bloccare il flusso di migranti in partenza dalle coste tunisine. Il portavoce del nuovo esecutivo, Taïeb Baccouche, ha accolto come “inaccettabile” l’ipotesi avanzata nelle ultime ore dal ministro degli Interni, Roberto Maroni, cioè il dispiegamento di soldati italiani a Tunisi per lottare all’immigrazione clandestina, insistendo che “il controllo del nostro littorale è di competenza esclusiva delle autorità tunisine”. Mentre Roma teme di dover affrontare una nuova “crisi umanitaria”, il governo della penisola ha già decretato lo stato di emergenza e chiesto formalmente l’intervento della pattuglia europea ‘Frontex’. Da Bruxelles il commissario dell’Unione Europea responsabile della sicurezza, Cecilia Malmström, ha annunciato che sono al vaglio dei 27 Stati membri misure di sostegno all’Italia per fronteggiare la nuova ondata di migranti. A un mese dall’uscita di scena del contestato presidente tunisino, Ben Ali, il capo della diplomazia dell’UE, Catherine Ashton, è attesa nelle prossime ore a Tunisi per avviare colloqui con il nuovo governo di transizione sia sulle riforme democratiche che sulla questione della partenza di migliaia di cittadini tunisini. Da metà gennaio l’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) ha registrato a Lampedusa 4500 nuovi clandestini: con un ‘ponte aereo’ vengono trasferiti verso centri di prima accoglienza in Sicilia e in Calabria visto che quello di Lampedusa non è più operativo. Secondo testimonianze raccolte dall’Unhcr i migranti tunisini sono in fuga dalla povertà e dall’insicurezza. [VV]

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