Tripoli (Agenzia Fides) -
“Dal luogo nel quale mi trovo non constato niente, la città è silenziosa ed è
ferma. Non c’è niente che faccia pensare agli scontri,
anche se ho avuto notizie di scontri e saccheggi avvenuti nella notte. La
comunità cattolica non ha incontrato finora particolari difficoltà” dice
all’Agenzia Fides S.E. Mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, Vicario Apostolico
di Tripoli, in Libia. “Molti fedeli si recano nelle nostre chiese per implorare
la pace. Le due chiese, di Tripoli e di Bengasi, non hanno subito alcuna
offesa. Le diverse comunità di religiose che operano negli ospedali della
Cirenaica (Bengasi, Tobruk e altre località) sono impegnate a curare i feriti
degli scontri. In ogni città della zona c’è una comunità religiosa femminile. A
Tripoli vi sono le suore di Madre Teresa che lavorano in alcuni centri
sociali”.
Mons. Martinelli spiega che la Chiesa in Libia opera a favore delle numerose
comunità di fedeli stranieri, provenienti dall’Asia, da altri Paesi africani e
dall’Europa. “Oltre al servizio pastorale offriamo anche un servizio sociale
perché abbiamo un gran numero di immigrati (eritrei e di altri Paesi
dell’Africa sub-sahariana) che hanno come punto di riferimento la Chiesa. Per
queste persone le nostre chiese sono sia luogo di culto che luogo di assistenza
e di socializzazione”.
Secondo le informazioni di agenzia in Libia, ed in particolare in Cirenaica
(est del Paese) è in atto una rivolta della popolazione repressa nel sangue
dalle forze di sicurezza. I morti e i feriti sarebbero centinaia. (L.M.)
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