(Sudan) - È stata superata l'affluenza necessaria per
la validità della consultazione: lo ha annunciato in serata la Commissione per
il referendum in Sud Sudan, secondo la quale nei primi quattro giorni di voto
si è recato alle urne circa il 65% degli aventi diritto. La notizia è in linea
con una testimonianza resa alla MISNA da padre Cyril Odia, direttore
dell’emittente “Radio Don Bosco” nella città di Tonj, nello Stato sud-sudanese
di Warrap. Secondo padre Cyril, l’affluenza è stata molto alta in tutte le
regioni dove la radio ha corrispondenti, nello Stato di Warrap ma anche in
quelli di Unity e Western Bahr al-Ghazal. “Per quattro giorni a Tonj ci sono
state file interminabili ai seggi, nonostante in molti abbiano dovuto camminare
ore per raggiungere uffici improvvisati”. L'entusiasmo è lo stesso alcune
decine di chilometri più a nord, non molto lontano dalla frontiera con il nord
e dalla regione contesa di Abyei dove nei giorni scorsi scontri tra gruppi
etnici rivali hanno provocato più di 40 vittime. Alla MISNA oggi è giunto il
racconto di un cooperante italiano, Fabrizio Minini, che ha visitato il
villaggio di Turalei. "Dopo aver deposto la schede nell’urna - scrive
Minini - in molti gridano 'Nhom Lau pan Janub', 'Libertà per il Sud Sudan'”. Le
votazioni per il referendum, previsto dagli accordi che nel 2005 misero fine
alla guerra civile tra Khartoum e gli ex-ribelli del Sud, dovrebbero
concludersi sabato. Con ogni probabilità il voto porterà alla separazione da
Khartoum delle regioni meridionali, dove è concentrata la maggior parte delle
riserve petrolifere del Sudan.[VG]
www.misna.org
12/1/2011 18.37
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