3 dicembre 2015

SAN FRANCESCO SAVERIO: PATRONO DELLE MISSIONI E DELL'ORIENTE

Auguri a tutte le FMA missionarie ad gentes.
La Consigliera, Sr. Alaide Deretti, e le sorelle dell'Ambito Missioni vi salutano con affetto.
Oggi, saremo in comunione con voi nell'Eucaristia.

A San Francesco Saverio sono bastati dieci anni di lavoro missionario, fatto con intelligenza e assoluta dedizione per il nome di Gesù, per guadagnarsi sul campo i titoli di Patrono dell’Opera di Propagazione della Fede (1904) di Patrono delle Missioni (nel 1927 insieme a Santa Teresa di Gesù Bambino, mai stata in una missione vera e propria). Ma già nel lontano 1748 era stato dichiarato Patrono dell’Oriente. È una delle più grandi figure del 1500 e della storia della Chiesa moderna.

Ma chi era Francesco Saverio?
Nacque nel castello di Xavier, nella Spagna del nord, nel 1506. Sesto figlio di Maria e di Juan de Jassu, che aveva studiato a Bologna e che allora ricopriva la carica di presidente del Consiglio reale di Navarra. Era di famiglia nobile. Ma già da bambino conobbe il dolore per la perdita del padre. Dopo essere entrato nel clero di Pamplona, nel 1525 si recò a Parigi per proseguire gli studi. Quella di Parigi era una delle famose università del tempo di respiro “europeo” (insieme a Bologna, Salamanca, Oxford, Padova, ed altre) che attirava studenti da tutta Europa.

Nel 1530 Francesco diventò “Magister Artium” oggi si direbbe si laureò in Lettere. Cominciò ad insegnare perché gli interessava la carriera accademica. Nel collegio Santa Barbara, dove risiedeva, conobbe Ignazio di Loyola, altro spagnolo in trasferta a Parigi per studi. L’incontro voluto dalla Provvidenza si rivelò decisivo per la sua vita. Egli stesso scriverà in una lettera: “Quale grazia Nostro Signore mi ha fatto nell’aver conosciuto il signor Maestro Ignazio”. Questi aveva 15 anni più di lui, quindi più maturo di anni, più esperto della vita e più avanti nel cammino spirituale: si era già “convertito” a Gesù Cristo.

Dopo lunghe conversazioni con Ignazio nel 1533 avvenne la “conversione” definitiva di Francesco a Gesù Cristo. Continuò inoltre a far parte di quel gruppo di “ignazisti” che nel 1534 a Montmartre emisero i voti religiosi: era il primo nucleo della Compagnia di Gesù, chiamati poi Gesuiti. Diventato sacerdote a Venezia nel 1537, e dopo un po’ di apostolato nelle città di Vicenza e di Bologna, fu segretario di Ignazio di Loyola per il biennio ’39-’40. Poi la svolta radicale, che avrebbe segnato per sempre la sua vita. Nel 1540 Francesco accettò con entusiasmo di sostituire un missionario in partenza che si era ammalato. Il papa Paolo III lo nominò nunzio apostolico per le Indie.