16 ottobre 2015

Suor María Fanny del Socorro AGUILAR

Carissime sorelle, al tramonto della domenica 4 ottobre 2015, nella “Clinica Barta” di Santa Cruz (Bolivia), la Madonna ha accompagnato all’incontro con il Dio della Vita la nostra cara sorella Suor María Fanny del Socorro Aguilar. Nata ad Amalfi – Antioquia (Colombia) il 14 dicembre 1926. Professa a Usaquén – Bogotá (Colombia) il 5 agosto 1947. Appartenente all’Ispettoria Boliviana “N. S. della Pace”.
Marina, come veniva familiarmente chiamata, nacque in una famiglia le cui caratteristiche erano la fede robusta, la concordia e la sollecitudine nell’aiutare quanti si trovavano nel bisogno.
Negli anni 1944 - 45, iniziò il cammino formativo a Bogotá. Il 5 agosto 1945, passò al Noviziato a Usaquén dove, secondo lei, trascorse due anni che plasmarono la sua identità di felice FMA missionaria.
Dopo la professione fu maestra e assistente a Medellín. L’anno seguente andò a Torino “Casa Madre Mazzarello” per la preparazione missionaria e là continuò gli studi. Nel 1950 venne inviata a North Haledon (Stati Uniti), per lo studio della lingua inglese. Nel 1951 con l’entusiasmo e la generosità che la caratterizzavano, partì per la sua prima terra di missione: la Tailandia, dove lavorò fino al 1956, come assistente delle interne e maestra a Banpog e poi a Haad-Yai. Passò poi in Giappone, dove, con generosità e dedizione fu catechista, assistente delle pensionanti, portinaia e sacrestana a Tokyo Meguro, Osaka e Beppu. Per alcuni anni fu anche economa nella casa di Tokyo Meguro. Un giorno un’Ispettrice le chiese se voleva andare in Bolivia come missionaria, lei era indecisa perché era contenta della sua missione in Giappone. Poi nella preghiera capì che il Signore l’attendeva in Bolivia.
Il 20 ottobre 1989 arrivò in Bolivia con suor Teresita Yamaguchi e suor Maddalena Kanna per la missione pastorale con le famiglie giapponesi nelle colonie di San Juan de Yapacaní e Okinawa, situate nell’oriente boliviano. Dal 1990 le case di Montero, Okinawa, Santa Cruz e l’Aspirantato “Sacro Cuore” furono testimoni della generosità con la quale svolse i vari servizi di portinaia, catechista e assistente. Più a lungo fu economa in varie comunità.
La cara suor Marina si distinse per l’amabilità, delicatezza e senso di responsabilità. Era una donna ricca di fede, di profonda vita di preghiera, di ardore missionario e creatività apostolica soprattutto nella sua missione di catechista. Nonostante la salute delicata, restò sempre  fedele a quello che il Signore le affidava attraverso le mediazioni.
Uno dei volontari degli Stati Uniti che lavorò due anni a Okinawa attesta: ”Suor Marina fu un’autentica missionaria salesiana che, dove passava, lasciava un’impronta di speranza e di gioia. Con la sua parola efficace aveva il dono di convincere le persone a prendere buone decisioni per la vita, come è successo a me. Grazie a suor Marina ho scoperto la mia vocazione sacerdotale. Ricordo che la chiama-vamo “la abuelita” con molto affetto perché ci trattava con amorevolezza e generosità”.
Le consorelle del Giappone dicono che era un’ardente missionaria, umile e ricca di zelo apostolico, nella scuola come all’oratorio. Lavorava volentieri tra le bambine e le giovani ed era da loro benvoluta.
Due settimane fa venne ricoverata in ospedale a motivo di problemi cardiaci. Si abbandonò alla volontà del Signore accettando con fede e fiducia la malattia. Serenamente andò incontro al Signore a ricevere il premio alla sua generosa dedizione missionaria.
Cara suor Marina, essere con i giovani missionarie di speranza e di gioia è il compito che ci ha lasciato il CG XXIII. Tu sei stata pioniera nel vivere questo impegno. Eri sempre presente tra le bambine e le giovani, soprattutto con quelle della “Casa Maín” che aiutavi con tenerezza e comprensione. Le consorelle dell’Ispettoria e anche gli amici con i quali hai condiviso parte della tua vita missionaria ti ringraziano per la tua presenza sollecita. Grazie per la tua fedeltà e per la testimonianza serena della tua vita missionaria. Continueremo a rimanere unite a te nella preghiera. Tu ottienici dal Padre per la Chiesa, l’Istituto e l’Ispettoria, vocazioni della tua tempra, dal cuore missionario.
Riposa in pace, cara suor Marina!

L’Ispettrice
Suor Edith Franco Ruiz