Trentamila persone a rischio di morte per fame e tre milioni e 900.000 malnutrite o in condizioni di insicurezza alimentare: sono gli altri numeri, oltre a quelli dei morti e degli sfollati, del conflitto civile in Sud Sudan. A diffondere le stime sono stati oggi enti dell’Onu, in particolare il Fondo per l’infanzia (Unicef), l’Organizzazione per l’agricoltura e l’alimentazione (Fao) e il Programma alimentare mondiale (Pam).
“Siamo all’inizio del raccolto e dovremmo assistere a un miglioramento significativo della situazione di sicurezza alimentare – ha sottolineato Joyce Luma, responsabile del Pam - ma purtroppo ciò non accade in regioni come la parte meridionale dello Stato di Unity”. In quest’area vivrebbero 30.000 persone a rischio fame, a causa dei combattimenti tagliate per altro fuori dal raggio d’azione delle agenzie umanitarie.
Secondo gli organismi dell'Onu, il quadro economico e sociale è in peggioramento anche a livello nazionale. Rispetto a un anno fa, anche in conseguenza dell’abbandono dei campi dovuto agli scontri armati, il numero delle persone bisognose di aiuto sarebbe aumentato dell’80%.